Rassegna storica del Risorgimento
Archivio ; Societ? Operaia ; Mutuo Soccorso ; Mazzini ; Sanpier
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Emilio Costa
Caprera, 5 settembre 1865 Miei cari fratelli operai,
Sapete che non verrò sul continente, se non quando potrò essere utile alla nostra Patria coi fatti. Quindi vi ringrazio del gentile invito, ed abbiate un saluto affettuoso dal vostro per la vita
G. Garibaldi In calce: Società degli operai di Sampierdarena.
Tra i corrispondenti principali troviamo Federico Campanella, Adelaide Cairoli, Aurelio Saffi, Vincenzo Brusco Onnis, Francesco Crispi, Giovanni Nicotera, Maurizio Quadrio, Osvaldo Gnocchi Viani, Giovanni Bovio, Felice Dagnino, Jessie White Mario, Napoleone Colajanni, Edoardo Pantano, Antonio Maffi, Giuseppe Biancheri. Vi troviamo anche genovesi quali Giacomo Dall'Orso, Edoardo Maragjiano, Niccolò Barabino. La maggior parte delle lettere sono indirizzate a Valentino Axmirotti, il carteggio del quale è conservato presso la Società.
Federico Campanella era stato proclamato socio onorario, ed egli mandò questa lettera alla Società, della quale la sola firma è autografa, perché il noto mazziniano genovese era da qualche anno impedito nello scrivere:
Genova, 17 aprile 1866 Fratelli,
10 vi rendo grazie infinite delle affettuose vostre parole colle quali mi annunziate la mia nomina a vostro socio onorario. Voi mi richiamate alla mente i tempi della mia giovinezza e mi fate meriti che non ho. La costanza nei principii è semplicemente un dovere. Quando nel mille ottocento trenta concorsi con pochi amici a diffondere nella penisola la Giovine Italia, iniziata da Mazzini, io era intimamente convinto che i principii proclamati da quella associazione Unità e Repubblica erano i soli veri, i soli efficaci a redimere la patria nostra ed assicurare il benessere sociale del popolo.
11 tempo e l'esperienza mi confermarono nel mio convincimento. L'Italia è diventata oggimai una necessità nazionale che non ammette né indugi né ostacoli, la Repubblica è ancora embrione in seno dell'avvenire, ma si annunzia anche ai meno veggenti come conseguenza ineluttabile dell'umano progresso. I suoi stessi nemici sono costretti a dichiararla il più logico dei governi e non sanno combattere la ragion d'essere che con pochi sofistici ma circa la convenienza ed opportunità della sua attuazione. La Verità non ammette ma e finisce sempre per trionfare delle aberrazioni degli uomini
Ora i principii della Giovine Italia non sono stati più le utopie di pochi giovani, ma divennero il patrimonio della Nazione. L'immensa maggioranza delle