Rassegna storica del Risorgimento

BERTINORO ; AURELIO SAFFI ; ONORANZE
anno <2002>   pagina <73>
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Ber/inoro e la morte di A. Saffi
fisica e morale sull'uomo. E forse quella piuttosto unica che rara tolleranza del grande che piangiamo, quella serenissima calma, non ismentita mai nelle più difficili circostanze, quella fede inconcussa in Dio, nella Umanità, nella Patria, nella Famiglia ebbero origini o almeno sviluppo dall'allattamento e da questa nostra aria, che egli bevve infante la quale spira dolcissima in questo nostro limpido cielo, fra queste belle colline, fra i sentimenti della riconoscenza a Dio, della umana fratellanza, della Patria diletta, della dolce famiglia.7)
Ridire partitamente delle peregrine virtù del Saffi oggi e qui nella nostra Romagna tutta echeggiante ancora delle lodi che tutto il mondo civile gli ha tributa­to sarebbe opera superflua e di troppo superiore alle mie forze. A me basti raffermare senza tema di smentita, che tale era la sua virtù che, nonostante le passioni politiche e sociali che tanto, in vario senso, agitano oggi ogni cuore ed ogni mente, il compianto, per la sua scomparsa da questa terra, fu universale, come universale furono la devozione, la simpatia, il rispetto finché gli durò la vita mortale. In omaggio alla memoria di tanto Uomo e dolente che le nostre forze economiche siano di tanto inferiori agli altissimi meriti del conte Aurelio Saffi e ai giusti impulsi del nostro cuore e non ci consentano come vorremmo, più largo tributo, ho l'onore di proporre al Consiglio di volere concorrere con L. 300 alle spese del Monumento Nazionale in Forli e con altre L. 300 per un ricordo in marmo o in tela in questa nostra Città; e che sia fatto fronte alle dette spese con opportuni stanziamenti nel Bilancio preventivo 1890-'91
L'Assessore Amadori Sesto ha presentato con il Consigliere Costa Lodovico la seguente proposta:
7) La notizia per la sua fonte storica è senz'altro attendibile ed è di quelle che fanno ri­flettere sul destino di ognuno di noi e lasciano nel nostro intimo una dolcezza infinita. Il materiale raccolto intomo a tale nome è tanto e vario che si potrebbero benissimo scrivere più pagine, grazie anche all'apporto di monsignor Antonio Drudi e alle sue ricerche negli archivi delle chiese berrinoresi; ma, noi, per non dilungarci troppo e quindi appesantire il discorso diremo solo il minimo indispensabile. Si trattava intanto di un allattamento in casa della nutrice e di conseguenza di un soggiorno dell'allevo, più o meno lungo, nella ridente cittadina romagnola. Dunque, Francesca Maria Imolesi, di Andrea e di Maddalena Fiammen-ghi, nasceva a Bertinoro il 15 settembre 1790 nella Parrocchia di Dorgagnano. Si sposava con Giuseppe Campana il 30 ottobre 1811 e dal matrimonio, fra il 1813 e il 1827, nascevano sei figli: Antonio, Andrea Pellegrino, Andrea Lorenzo, Luigia, Maria, Ermenegildo; quest'ultimo, come secondo nome, portava quello di Aurelio. La signora Francesca Imolesi, vedova Campana, moriva, sempre a Bertinoro, il 5 febbraio 1877 nella casa posta in Via Volta al n. 44 . Come risulta poi dallo Stato d'Anime della Chiesa della SS. Trinità (oggi Chiesa di S, Rocco), il o. 44 si mutava in n. 48 . Con delibera del Comune di Bertimoro in data di Martedì, 14 Luglio 1891 e autorizzazione della R. Prefettura di Forli del 22 luglio 1891, la Via Volta prendeva il nome di Via Mazzini. Si può cosi affermare, con uno scarto minimo di errore, che quella è la casa ove venne allattato Aurelio Saffi, L'immobile, attual­mente, è molto diverso da un tempo: è stato in parte demolito, rifatto e ristrutturato; comunque, nel paese dell'ospitalità certo una piccola oasi di pace nella prima metà del secolo scorso , prendeva forma la mente ed il cuore di uno dei più grandi uomini dell'Ot­tocento