Rassegna storica del Risorgimento
BERTINORO ; AURELIO SAFFI ; ONORANZE
anno
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2002
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pagina
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101
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Libri e periodici 121
olandese Tobias Asser e, in seguito all'iniziativa del governo olandese, attuato nel 1893 con la creazione della Conferenza dell'Aia per il Diritto Internazionale Privato.
L'autrice, nelle successive parti del volume, si sofferma su altri aspetti dell'autonomia delle parti principio secondo il quale lo Stato nel regolare alcuni tipi di rapporti giuridici riferiti a persone fisiche di diversa cittadinanza, deve rinviare alla legge nazionale della persona, salvo tener conto dell'autonomia della volontà in talune situazioni (come in materia contrattuale) e in particolare sulla ricerca del significato e della giustificazione dell'istituto nel diritto internazionale privato attuale.
L'opera della Nishitani risulta, dunque, di grande interesse, non solo per l'analisi della storia dell'istituto giuridico della autonomia delle parti, oggetto principale di questo studio, ma anche per la capacità di avvalersi, sul piano metodologico, degli aspetti storici nel seguire l'evoluzione del pensiero internazional-privatistico del Mancini all'interno del contesto risorgimentale italiano. La presenza di quasi duecento pagine di documenti riguardanti le lezioni universitarie tenute da Mancini nelle università di Torino e Roma, fa sì che questa opera possa rappresentare un valido strumento anche per i non cultori della lingua tedesca e costituire un sicuro incitamento per gli studiosi all'utilizzo del ricchissimo archivio Mancini, presso il Museo Centrale del Risorgimento, tuttora quasi inesplorato.
MASSIMILIANO VALENTE
ALFIO MORATTI, Le armate di carta. Cent'anni dì soldatini italiani; Ravenna, Edizioni Esseggi, Parva Rara, 2001, in 8, pp. 162. L, 80.000.
È stato giustamente affermato che l'opera lirica, così amata e diffusa nel nostro paese, abbia rappresentato spesso una felice sintesi tra l'evento culturale ed il sentimento popolare.
Trasferendo questo Concetto nel campo della parola scritta ed in quello dell'immagine rappresentata, in una parola nel settore dell'editoria, molte di quelle opere grafiche che sono indicate, genericamente, come stampe a larga diffusione (in contrapposizione a quelle artistiche), rappresentano, proprio nella loro stessa definizione, il medesimo concetto. Presentare cioè, pur nella umile modestia della forma e del mezzo espressivo, una stretta comunicazione tra rinformazione, la cultura meno togata e meno dotta ed il sentimento popolare.
Questo è un punto di vista, che riteniamo equilibrato, dal quale si possa partire per giudicare serenamente l'importanza di questo lavoro che, in sostanza, a nostro avviso estende il concetto di arte anche ad opere solo in apparenza minori sotto il profilo artistico.
Per cercare di avvalorare questa tesi ci permettiamo osservare che, pur con le debite proporzioni, una situazione per tanti aspetti analoga è accaduta anche in altri momenti culturali. Infatti, nella vecchia storiografia artistica, l'oreficeria, il mosaico, la grafica, la lavorazione del legno e quelle del ferro e del vetro ece> venivano definì-