Rassegna storica del Risorgimento

BERTINORO ; AURELIO SAFFI ; ONORANZE
anno <2002>   pagina <103>
immagine non disponibile

Libri e periodici 103
Per cercare di spiegare meglio questo concerto, osservo che i nostri ragazzi di ggi> sotto il profilo delle figurine di carta, hanno tra le mani, in modo presso che esclusivo soltanto i giocatori di calcio o gli sportivi in genere. E tutto ciò è ancora il minore dei mali, se consideriamo l'imperversare delle figurine di carta, soprattutto giapponesi, se pensiamo a Goldrake, a Mazinga ed all'attuale Pokémon, cioè a figu­rine che non hanno nulla, ma proprio nulla a che fare con la nostra tradizione, i no­stri costumi e la nostra storia. Se vogliamo poi allargare appena l'orizzonte, si pensi al rischio che corrono i nostri giovani di essere sradicati dalla nostra cultura, soltanto se pensiamo ai condizionamenti derivanti dagli spettacoli musicali, cinematografici e televisivi che non appartengono, in niente, alle nostre tradizioni.
Che tutto ciò vada a danno soprattutto dei nostri giovani lo pensava anche il Mahatma Gandhi quando affermava che con tutto il rispetto sostengo che l'ap­prezzamento delle altre culture può convenientemente seguire, ma mai precedere l'apprezzamento e l'assimilazione della nostra .
Questo pensiero di Gandhi è perfettamente rispondente non solo alle attese della nostra cultura nazionale, ma anche di quella europea. Ricordiamoci di quanto ci ha lasciato, come patrimonio educativo, Benedetto Croce: E a quel modo che, or sono settantanni un napoletano dell'antico Regno o un piemontese del Regno su­balpino si fecero italiani non rinnegando l'esser loro anteriore, ma innalzandolo e risolvendolo in quel nuovo essere, così francesi, tedeschi, italiani e tutti gli altri s'innalzeranno ad europei ed i loro pensieri indirezzeranno all'Europa ed i loro cuori batteranno per lei come prima per le Patrie più piccole, non dimenticate già, ma meglio amate .
Va dunque riconosciuto a questo autore il merito di presentarsi a noi con que­sta importante raccolta di materiale, in gran parte inedito, che ci mostra un bel tas­sello della nostra storia dalla fine dell'Ottocento agli anni Quaranta.
Per gli studiosi osservo poi lo sforzo compiuto nella catalogazione di tutto il materiale raccolto, che non è consistito solamente nell'individuare le varie case edi­trici nazionali, una sessantina come osservato in precedenza, ma, di più, deve essere evidenziato lo sforzo compiuto, per ogni casa editrice, di presentare tutta la produ­zione. Ad esempio, per quanto concerne la Ditta Aristide Giore di Milano, appren­diamo che la sua produzione è stata di ben novanta fogli diversi rispettando, per ogni singolo foglio, mediante un'apposita scheda, la descrizione e le caratteristiche tipografiche che ogni foglio aveva in origine. Questo modo di procedere è stato po­sto in essere per tutte le case editrici. In quésto modo, se uno studioso vuole fare una ricerca sui Carabinieri, sugli Alpini od altro e vedere, con precisione, quali erano le loro uniformi nel periodo scorico in esame, qui potrà trovare tutto il materiale che gii interessa.
Chi stende queste note si permette sottolineare l'importanza di questa precisa catalogazione del materiale presentato, soprattutto perché ha avuto tra le mani una recente storia dei nostri Bersaglieri dove, certamente per la difficoltà di reperire que­sto materiale, non sono presenti le divise d'epoca.
Semmai, poi, vi fosse bisogno di un altro riscontro per sottolineare la validità scientifica di questo lavoro, osservo il fatto che la sua presentazione è avvenuta, in