Rassegna storica del Risorgimento

MORICHINI CARLO LUIGI ; STATO PONTIFICIO
anno <1922>   pagina <106>
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106 Fernanda Gentili
deir iu-civescw': già> .'à molto avanzata, con diritto di sue- cessione.
IÌOBS 3itti:c!tìssi.'tl HMpfò mantenuto il tìtolo di teso- nere della Chiesa come mm prima del 1848, quindi quel ti- tolo comprendeva l'intera gestione dell'erario dello Stato. La presenza di monsignore a Roma era una spina negli occhi al prominisft- Silfi il quale stava in timore che il ministero L* delle finanze non tornasse un giorno o 1* altro a far parte delle attribuzioni del tesoriere. E a proposito del Galli, raecresei- mento eli un sesto sulla tassa fondiaria, e il milione d'imposta straordinaria addossato alle comunità, sono parti del suo in- gegno, messe in effetto non ostante l'opposizione di tutti quelli che avevano senno, e persino dal consiglio di Stato, che su * questa materia era stato richiesto del suo parere. E difatti, il - lasciare alle comunità l'arbitrio di elevare ciascuna la loro quota secondo che loro piaccia, equivale ad introdurre un nuovo elemento di disordine e di anarchia in questo povero paese che ne ha già tanta. Così una comunità imporrà sui beni < stabili, una seconda sui capitali, una terza porrà una tassa personale, un'altra accrescerà il dazio consumo ecc. Le quali cose, essendo ad ognuno manifeste, eccitano in tutte le classi . un grandissimo malcontento... .
Evidentemente il corrispondente bolognese del Risorgimento, se non vedeva l'impossibilità che il Monchini andasse coadiutore dell'Opizzoni, aveva intuito giusto circa l'ulteriore incompatibi­lità del prelato in Korna. con il Galli ministro delle Finanze, e il proposito di farne un cardinal vescovo in provincia.
Le corrispondenze dalle città dello Stato pontifìcio su i giornali liberali di Torino erano sempre con cura vagliate in curia romana e certo questa, or ora citata, con i comenti che suscitò nell'agosto 1851, uon danneggiò il prelato: forse Pio IX che seguiva con assiduità lo spoglio, solito farsi in segreteria di Stato, dei giornali piemontesi, vi attinse il proposito di non pro­crastinare piò oltre la promozione alla porpora del Monchini, ma in maniera del tutto opposta a quanto ne presagivano il cor­rispondente bolognese e i suoi informatori romani.
Così nel concistoro del 10 maggio 1852, che fu il secondo dopo il ritorno da Gaeta per le creazioni cardinalizie, elevò T an­tico amico alla porpora, assegnando in titolo a lui, elegante poeta latino, 1 romita chiesa di Onofrio al Gianieolo, cara ad ogni