Rassegna storica del Risorgimento

MORICHINI CARLO LUIGI ; STATO PONTIFICIO
anno <1922>   pagina <118>
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Oltre queste carte emesse dal Tesoro direttanietìfie 0mM però altri scudi 1.100.000 a quaut:,Agp dovendo farsi contare la precisa quantìifòy emessi col mezzo di biglietti della Banca romana, la quale per siffatta ragione segnif1 aeM in corso forzato tutti 1 suoi biglietti ed in tal guisa méntre fa somma della carta circolante per fatto e conto del Governò, compresa eziandio la enunciata somma in -biglietti di Banca, si contiene nella cifra di scudi 6,551.925; n'Sfju corso forzalo dall'altra, perchè godendo della coattiva circolazione 1 biglietti in genere della Banca, agli enunciati emessi direttamente pel Governo, vi sono da aggiungere tutti quelli, cài essaj'la emesso ed emette per le sue speculazioni. Crede pertanto la Commissione che una prima operazione daifarst-sarebbe di soddisfare "la Banca del milione e centomila scudi, previa verificazione del preciso debito con altrettanti boni del Tesoro di nuova emis­sione e di valute corrispondenti ai biglietti di Banca che allora si diedero, rendendo con tale operazione la carta-moneta tutta del Governo e riportando la Banca al suo stato normale, cioè tutto il corso coattivo de' suoi biglietti, donde seguirebbe che sarebbe tenuta a togliere dalla circolazione il valore di scudi 1.100.000, corrispondenti ai Boni ricevuti, ed i rimanenti, non avendo più che corso spontaneo, cesserebbero di far parte inde­bitamente della massa della carta-moneta.
Dopo aver calcolato l'ammontare dei valori in carta coat­tiva da rimborsarsi dal Governo, e curato il modo di togliere il corso forzoso ai biglietti di Banca, la Commissione ha con­siderato, che il primo e principale oggetto era il trovare i fondi coi quali far fronte al debito della carta; poiché questa trovati, non sarebbe restato che a pensare al modo di valersene ed operare la estinzione della carta circolante. Ha considerato inoltre che qualora si rinvenissero i fondi per la dimissione della carta e le si applicassero, questo solo porterebbe seco la fiducia ed il credito alla carta medesima ed in quanto possi­bile ne renderebbe minori gl'inconvenienti.
Procedendo a tale indagine, e prendendo a guida l'Ordi­nanza Ministeriale del 29 aprile 1848 sulla prima emissione de' Boni del Tesoro, l'altro atto, col quale fu pubblicata la 2* emis­sione, non che j successivi, avendo in vista la offerta del Clero e il relative Motu-proprio della Santità di WSj. Pio Nono dei p ottobre 1.848, e giovandosi delle altre notìzie recate da ai-