Rassegna storica del Risorgimento

MORICHINI CARLO LUIGI ; STATO PONTIFICIO
anno <1922>   pagina <121>
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tante cartelle del capitale di scudi cento ognuna, fruttifere al (Mb, pagabili al portatore coi pou'zzini a lato pe* frutti a semestri, dichiarandole secondo l'appartenenza appoggiate all'uno e al­l'altro de' suddetti crediti. L'amministrazione di queste cartelle dovrebbe farsi annualmente per estrazione a sorte e per la somma da esigersi dal Olerò o dal Monte di Pietà e Banco di Spirito. Pei* la negoziazione delle medesime dovrebbero aprirsi gl'incanti, ponendone il primo prezzo al disotto della pari. Anche il prezzo residuale drf beni dell'Appannaggio avrebbe a negoziarsi diviso in cartelle al portatore di scudi cento ognuna: ma perchè gli acquirenti di que' beni hanno diritto di pagare in consolidato questa sfiÉli di cartelle, dovrebbe porsi all'asta, come del conso­lidato si è detto di sopra.
A coloro i quali rehdansi acquirenti dentro un certo termine da prescriversi avrebbero inoltre per allettamento da promettersi de' premi. Il numero de* premi potrebbe esser tale da corrispon­dere ad uno per ogni cento cartelle, meta maggiori di scudi 150 ognuno, metà minori di scudi 100 e questi premi dovrebbero at­tribuirsi con seriazione, dando diritto ai maggiori agli acquirenti piti solleciti, a coloro cioè che avessero acquistato nel primo pe­riodo del termine pure da stabilirsi, e ciò per stimolare vieppiù ed accelerarne la operazione, e far che si arresti più che si possa il corso della cartai venendo trattenuta da chi si proponga di fare acquisti.
La sorte dell'ammortizzazione e de* premi dovrebbe deci­derla una estrazione pubblica, e colle maggiori possibili forma­lità, onde evitare ogni sospetto Hi predilezione e di frode.
Ad aver poi il modo di dare i frutti alla somma infruttìfera della offerta del Olerò, e di supplire alla defìcenza del frutto sulla somma dovuta dal Banco . Spirito e Monte di Pietà frut­tifera soltanto al 3,60 e di pagare i premi e le spese della operazione potrebbe imporsi una tassa, che ben ripartita e per­cuotendo i proprietarii, i negozianti, i capi d'arti e mestieri, ai quaH più giova che la carta tolgasi, ed altri ancora che per piti generalizzarla sì credesse assoggettarvi, non potrebbe riuscir grave, tanto più, che andrebbe sempre decrescendo gradatamente in proporzione dell' annua ammortizzazione, la quale scemerebbe l'obbligo dei frutti, cui principalmente con essa dovrebbe farsi fronte. Al dettaglio del ripartimento qui non scendesi innanzi tempo, ma desso non sarebbe difficile sulle norme della fon-