Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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pagina
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711
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i*a gtomnssoshJ'esiUo di. AfjosMno Buffimi 711
andava a frangersi lungo la piaggia, lìove BranoijSfcese ad asciu-gate lo reti. Pia in alto inferompevano la monotonia del paesaggio i villaggi sparsi sul pendio alpiuor-rivolgenti al niai la gaia IliÉte doli loro casefÉ ciai vìvaci colori,ora ridenti sotto il raggio del solejJoscurati ora d'albe,nsibii 'eie passavano,a iretàe: più in aito ancora SEyerdeGupo degli aranceti del 0aritÈi e 4f lami dominato dal verde cinereo! degli ulivi, il cui ricordo isin> SeJÉÉ in cuore per tanti anni, Esco laggiù Taggia, Quanti rir eorcM lo zio canonico* la *enedetta..>., 0 i lontani anni della fanciullezza colà trascórsa e 'l'ultime viaggio sin là; e il ritorno!
Seguendo il filo eì ricordi egli riviveva, gii ultimi fatali av-* veninienì e flMpe alaÌ bella èenova, al babbo 'ad Ottavio, che non avrebbe riveduto mai più, e alla Nina, la cui graziosa immagine di fanciulla, diciassettenne doveva sorridergli nell'e-sOio non mai multata per volger di tempo.
E la mamma che l'aveva voluto accompagnare! Contemplava il caro volto sfiorito: ed, allo sguardo del figlio, ella rispondeva con un sorriso esprimente nella sua tristezza un dolce affetto, pieno di un fascino singolare.; Ali! ma non era essa la loro santa!' elle importava il dolore..... Tutte le sventare potevano abbattersi su di essi: ma, finché i figli avessero posseduto l'amore di lei, si sarebbero sentiti pronti a qualunque sacrifizio, forti contro il male, pieni di lede nel bene.
Pure fra non molto avrebbe dovuto separarsi da lei, perone egli aveva avuto, come i suoi compagni di sventura, l'ingenuità di sperare nella redenzione di quella patria il cui genio domina tore pareva soccombere ad un cumulo di secolari ineluttabili sventure. L'Italia non aveva ancora toccato la vetta del suo doloroso calvario, ed egli, visti cadere i tentativi dei prodi per la viltà dei traditori, ad una esecrata servitù preferiva l'esilio. Così chi dall'amore per la madre aveva appreso l'amore per la patria, veniva colpito in entrambi gli arietta, e in terra d'esilio avrebbe rimpianto le dolci gioie della'famiglia; Addio, o patria:
L'ultimo addìo dell'esulo Abbi, o materna torca, Sempre dannata a gemere, Sempre tradita in gnerra.
Nel lasciarla versava lacrime di dolore: quali acerbi frutti avrebbe portato l'esilio?