Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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pagina
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714
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tu
Mariti Bosà Bornufe
La corrisponcleiiza tra i fuorusciti e gli amici rimasti in f>> uova era òlfco attira. Tastato* non fidandosi della posto si seTrivanò M conoscetìtì -pm óicapitare le lettere: così tre lettere dei Eufnni furono portate a aererà da un marMaie amico dello stampatore samara*, e un plico venne recato da una signóra inglese, iole: la polizia credette di rintracciare in mia miss Orampe.
; isnia line di giugno, la polizia mise essa stessa le mani sul plico, onde il corrispmwtefiéiIllipeSf i W. M luglio 3i33 osservava: H. plico: spedito colla Signora inglesefBrvenne qui ma
ìmm. ili
Intanto In noik.ia insospettita diramava ordini di intercettare tutte le lettere provenienf da Ginevra o da Marsiglia a Genova, indirizzate Mìe iStampatore Oasamara o Oasamazza, place cinq lamps a ìèHvltaile a VoccMeri Vedova a Eosazza o Bosassa, impresarii a Nicola Fedriaaìi = ;a Saiviati Sidney a Carlotta Bruzzone a Bolla owerro Tollot, ecc. (1).
atto [Federico Rosaaza]: fra non molto gli scriverò. Scriverò a ino Iti, Voglio vedere, so il sangue italiano è' .stagnato o-se:no: <* nlLom o vir.toria Q pc-.nn-ijia;. su o giù. Abbi cura, del mio Danticello; ibi viene da lei, m è quindi troppo prezioso. Lo spedirai a suo tempo col primo baule .
E nello stesso piego (secondo U! FATHSTXA diretto presumibilmente a Laura Spinola): Di buono non ho nulla a dirti, il tristo tei taccio* per non farti più mesta. Vivo qui in contrabbando. Adesso ho però freiin'éoÉ. visito. Amavo più la solitudine col mio ebreo. Degli emigrati pochi i bnoni, molti gli sciocchi, moltissimi i perfidi: stringo la mano ài prinin ciarlo :oi scGondìy gli nUamì sfuggo anche evidentemente, sono divénfa) strabiliare e nervoso, 'éh:e : mia paura. Ma itila ptttfòfftfe rirapjro,verarmi1 Aspetto tra poco Guerrazzi è Bini, cacciati in bando di Toscana. Debbo necessariamente partire lunedì por Lione. Non so quando avrete mie nuove: per uu certo tempo sospendete ogn <w,ia- spondenaa con Mie.; Bensa* se questo silenzio è amaro a me amareggiato, pare,
abbastanza Amami, sàpplt, oJie>ói rivedremo;i presto, o più mai. Ma io ti
amerò anche morto L'ijvpehuisa al buon urcliftto doveva essere, Ip,
stesso Grillo nota il faldella).
Ma come poteva il 19 giugno 1838 Agostino Raffini scriverò da Marsiglia, so quel giorno stesso, in. cui periva in carcere Jacopo, egli ne apprendeva la trista nuova appena reduce dalla corsa a Taggia? Il Faldella trottò la lettera nell'Archivio di Stato di Torino (Carteggio simpatico tra i prò Pugili RuEftni e MMsàtìL ecc.. dal giugno 1833 alla, line dell'anno stesso). Lo stile è di Agostino: per cui verréilio" ipaturale di pensare ad uno sbaglio di data: non potrebbe aoi che del 18 essere del 29 o meglio, ancóra unga che giunto essere IÌWWPP
(1)' V. FALDELLA, Op. cifc., pagg. 607-8.