Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <724>
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Maria Rosa Bornate
riformata di Parigi faceva ogni sforzo per impedire il movi­mento della Giovane Italia e molte vendite minori ne segui­vano l'esempio, il che distolse dal prender parte alla spedizione molti patrioti, specialmente svizzeri. Anche i polacchi rimasero incerti: però conosciuto come stavano veramente le cose, risol­sero di seguire i disegni degli italiani. In questo tempo il polacco Kreinpoviski, avvertiva lo Stolzmann, capo del consiglio polacco di Bienne, che Eamorino tradiva, che era un agente segreto della polizia; che aveva abbandonato Lione per informare delle cose della Giovine Italia , a Parigi, tutte le polizie d'Europa in­teressate a impedire quel movimento. Lo Stolzmann comunicò la lettera al Mazzini, che cogli altri italiani prese le difese del Eamorino. Questi però, anziché accettare l'invito di venire entro il mese di novembre, mandava un suo aiutante di campo, certo Eochetain, (ritenuto una spia presso il governo francese), a chie­dere che si differisse la spedizione sino ai 25 di dicembre.
Molti cominciarono ad impazientirsi e a consigliare alla Cen­trale che si lasciasse da parte Eamorino, e si desse Scornando al Bianco. Si opposero i fratelli Giani, Giacomo e Filippo, che avevano dato grandi somme, e volevano ad ogni costo il Eamo­rino, perchè godeva grande fama in seguito specialmente ai fatti di Portogallo.
Il Eamorino, giunto in Isvizzera il 31 gennaio (1), prese in esa­me un piano di operazioni presentatogli dal Bianco e dal generale Soltik, lo approvò assicurando tanto il Bianco, quanto il generale Dufoir, che gli suggeriva lo stesso piano, che lo avrebbe eseguito.
H mattino del 1 febbraio il Bianco ricevette l'ordine di re­carsi a Carouge, piccolo villaggio a due chilometri da Ginevra, e di attendere colà le disposizioni del generale. Ma gli ordini non venivano: alle quattro della sera egli non sapeva, dove e come si dovesse operare la riunione dei patriotti, che arrivavano in folla, e la distribuzione delle armi. Alle cinque seppe che il generale in capo e lo Stato Maggiore Generale si erano stabi­liti OM Plan-les-Ouates chez Madame Gay. Allo stato maggiore era addetto, con l'Angelini, anche Agostino Buffini.
(1) Lo stesso giorno, SI gennaio 1834, la Congrèga Centrale emanava nn proclama per incitare i soldati a fare il loro dovere ed un altro per esortare i Savoiardi a cooperare allo loro liberazione. G. MAZZINI, Scritti, Ed, Naz. Po­litica, voi. ti, pag. 345-349. 1