Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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pagina
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726
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Vere mosche senza capo disse piti tardi Agostino Bufimi, il quale nel ritorno dovette passare una notte nel fienile di un albergo, inseguito dalle truppe svizzere. Il dì seguente, potè, sotto la protezione del popolo, rimettere piede a Ginevra, e ricongiungersi al Pàquis col Mazzini.
Ricordando molti anni dopo, questi avvenimenti agli amici edimburghesi, Agostino narrava un aneddoto caratteristico. Si doveva prendere un ponte, probabilmente il ponte di Btrem-bières, cui si è accennato): il colpo doveva esaere fatto da un pugno di insorti quasi tutti giovanetti clie conoscevano poclnssimo la tattica da usarsi in simili faccende, ma erano condotti da un ufficiale che aveva servito sotto Napoleone. Dopo alcune spiegazioni preliminari, il comandante li arringò così: Mentre voi marcerete verso il ponte, vi spareranno addosso. Non badateci, continuate a marciare. Essi faranno di nuovo fuoco. Voi non siete colpiti, marciate avanti. Faranno di nuovo fuoco, e voi sarete feriti. Non badateci, marciate avanti. Faranno fuQe ancora e questa volta siete uccisi. Non badateci, marciate avanti (1).
A Ginevra però i rifugiati italiani non erano sicuri: temevano di essere arrestati. Abbandonato quindi il Pquis, stettero alquanti giorni nascosti a Ferney (2) presso un tal M.r Oolomb, il quale affermava Cristoforo Colombo essere .ginevrino, e sé un discendente del grande scopritore.
In mezzo a tante dolorose vicende l'unica consolazione di Agostino era di trovarsi insieme con Francois ed Emilie (3): essi erano incerti se abbandonare la Svizzera o recarsi più nell'interno; intanto, poiché le loro carte non erano ancora in regola, non potevano muoversi; attendevano Antoinette (Antonio Ghi-glione) e se esso si fosse congiunto con loro, tutti i piani architettati sarebbero cambiati (4).
(1) DAVID MASSON, Memorìes of UBO ctòies Edimhurgh and Aberdeen. Oli-pliant, Anderson ot Ferrier, Edimburgh And London, 1911. pag. 127.
(2) Sfonj Fernen comò scrive il CAGNACCI a pag. l(j, Op. oit. Così pure nella stessa nota (9), alcuno righe sopta, invece di Scotti, si deve leggete Soltick.
(3) Giovanni e il Mazzini.
(4) Lett di GfrwS Genève, le 9 févHer 1834. A proposito degli pseudonimi usati in questa lettera e nelle seg il Cagnacci nella nota n. 8 pag. 15 ritiene