Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <736>
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Maria Rosa Borriate
Tuttavia era suo dovere disingannarla; un uomo d'onore non poteva consentire a portare una maschera, qualunque fosse, per lungo tempo. Le scrisse una breve lettera, dicendole che si ingannava sul conto di lui, che ella lo credeva qualcosa di su­blime, mentre egli non era che un essere volgarissimo: he non osava aspirare al suo amore, ma che si sentiva degno della sua amicizia. La sera le rinMse) -il biglietto e il mattino seguente, senza vederla, partì per Ohaux-de-Fonds.
Ma tète était troublée, mon coeur battait comme par aneurisme. Je sentais que j'aimais Elise, et en mélme temps que je l'avais perdue pour toujours . Per viaggio le scrisse un al­tro biglietto, pregandola di rispondergli ima parola, fosse anche una maledizione. Antonio Ghiglione che l'accompagnava, ritornò a Brugg, piccolo villaggio nel cantone di Berna, dove dimorava Elisa, Di qui scrisse ad Agostino che aveva rimesso il biglietto ad Elisa, che questa gli aveva parlato della sua amicizia per il Euffìni, che afevia versato qualche lacrima e che aveva pro­messo di rispondergli. Agostino partì da Ohaux-de-Fonds pieno di dolci illusioni; volò verso Brugg, arrivò, la cercò cogli 'occhi, ella si nascose, non si lasciò vedere, eppure sapeva che lui era là. Infine la fece chiamare. Tenne, stava meglio, ma che cam­biamento! Fredda, indifferente, non ebbe un sorriso, uno sguardo, una parola per lui. Allora egli vide l'immensità dell'abisso in cui era caduto; ma sentì rinascere nell'animo suo tutta l'antica fierezza, le disse solamente: Mademoiselle, vous ètes bien inju-ste! e partì.
Attendeva da lei un biglietto che gliene spiegasse la con­dotta. Ma passarono i giorni, le settimane e il biglietto promesso non arrivò. Allora egli giurò a so stesso di non avere debolezze per lei, di rendere indifferenza per indifferenza, di pagare il di­sprezzo col disprezzo. La rivide un'altra volta a Brugg, stava meglio, era risplendente di bellezza, pareva mi sole che si mo­stri dopo una tempesta. Era ancora debole, ma le guance ave­vano ripreso il bel colorito roseo; gli occhi brillavano. L'Ermen-garda, la Margherita erano scomparse, non restava che la (3o> rinna, ma la Corinna al Campidoglio. Per un momento credette di non resistere, ma ritrovò t'orza nella propria fierezza. Fu gaio, animato, galante con le signore, con lei ireddo, glaciale, sgar­bato quasi. Elisa non si comportò diversamente.,
Quando egli fu per partire, Elisa gli lanciò un tale sguardo