Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <746>
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Mm-'ùl Mom. Èòmate
Ad un*acuta intelligenza, che abbracciava i più diversi ar­gomenti, Agostino Euftìni univa una sensibilità spiiitnale non comune*- che lo poetai :ad àmnioMere fenomeni psicologici siti-gola ri.
Vi era stao calcimo èihe avieva detto: la superstizione è la religione dei grandi uomini. Non ci fu mai massima più falsa, e a quel prezzo Agostino non avrébbevoluto essere un grand7 uomo. Ma vi 1 una àperstizione, o, per meglio dire, poiché; super­stizione: non è la parola arlallà* vi è nn magnetismo del cuore, un senso profetico e religioso, che si accorda benissimo con la religione più pura, io- più sublime, e che è* in ragione diretta della sensibilità umana. Quando si ama veramente, avvengono nel cuore fenomeni misteriosi. Si sentono delle voci strane, che parlano un linguaggio di cui noi conosciamo l'alfabeto*
Souvent Para e frissonne, cornine si une main invisible la secouait, et vous entendez des retentissements, comme d'une harpe, seeouée par la brise. Alors les présages, doux, ou funestes, la terreni' qui vous saisit, comme le vautour sa proie, oubien Tespé-rance qui vous sourit des rógions supérieures qui séme sur vos pas les roses, et les vergiss mein mù/U. Alors vous regardez dans l'avenir, et Pavento n'a plus de sécrets pour vous. Alors vous ètes là, devant moi, près de moi, avec moi; je vous vois, je vous parie, je vous to.ue.he. Ehi bien, je saiais; id'avance, que votre lettre devait arriveis cen'ótait pas jour de poste. Qu'hn-portet Mon coeur ni'avait dit: demain: ,tu aura une lettre d'Elie. Mon coeur ne pouvait pas mentir, mon coeur n' a pas menti .
XfàL .giorno (era il dicembre del 1834), si sentiva abbattuto; voleva studiare, ma aveva la testa pesante, la fronte gli bru­ciava. Chiuse i libri e si immerse M una. profonda meditazione. Tutte le immagini del passato gli comparivano davanti in una strana fantasmagoria come È soldati davanti al generale. Dolori, gioie* amici, nemici: quel giorno egli vide tutto, sentì tutto, parlò a kitti. In questa fantasmagoria intravvide una giovinetta pàl­lida, pensosa; era Elisa Iselin. Questa apparizione interruppe bruscamente il suo sogno. Que mir enx-bu'<? Démon cache sons les apparences d'un Ange? Qu'y pji de commun entre nous deux? Va, va . La sera sognò che Elisa era fidanzata, scrisse ad Emilie (Mazzini): È vero che l'Iselin si marita? Emilie rispose: Jj vtgpo. Il giorno dopo pranzando insieme con la cugina (Ghi-glione) gli domandò: Ohi può mai prendere per marito! Nessuno