Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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757
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ft giovinetta e l'esilio di Agostino Ruffiwl 757
lasciarlo rappresentare la censura lo aveva mutilato come intendeva fare per la stampa, non c'era da esserne gelosi (1).
La prima traduzione aveva fruttato loro cinquanta lire: la seconda veniva resa impossibile e costringeva gli esuli ad abbandonare l'idea di una biblioteca drammatica. Agostino avrebbe voluto anche pubblicare due libri di favole (2). ma, dopo i risultati dèi: precedenti tentativi, preferì rinunciarvi. iSTel maggio (3) 1836 usciva a Parigi il primo numero dell'ivano, giornale serio e morale, con articoli non cattivi , scriveva modestamente alla madre il più giovane dei Ruffìni, ma zeppo di errori di stampa.
Egli pregava il fratello Ottavio (l'avvocato), gli amici di Genova Che -si adoperassero per trovare degli abbonati, ed indicava come rappresentanti per gli abbonamenti i librai Gravier et Ponthenier: ai quali, nel secondo quaderno, venne sostituito il Beuf (4). A ciascuno di questi tre librai mandarono frattanto 20 copie del giornale, ed incaricarono donna Eleonora di informarli dell'accoglienza che il giornale avrebbe avuto a Genova (5).
Ha, mentre a Roma ed a Torino se ne permetteva liberamente la lettura, nella città natale dei Ruffìni pareva si volessero fare delle difficoltà. In Erancia si noveravano tra gli abbonati lo stesso Luigi Filippo, la regina e il duca d'Orléans, ma il giornale era destinato specialmente all'Italia; se qui non avesse incontrato ostacoli dalle autorità, avrebbe fatto fortuna; qui però stava il busillis (6). Tra i redattori dell1 Italiano Agostini aveva la parte filosofica: i suoi articoli erano firmati A. R., quelli del Mazzini E. J. H programma aveva trovato buona accoglienza a
(1) Ag., 18 aprile, Ms. 299. Per avere un esempio della grettezza della censura basta considerare clie essa pretendeva, che alla tradazione del dramma di Victor infingo si premettesse un discorso la cui idea fondamentale doveva essere: Après la venne du Coriste la pensée dramatiqne a du changor? lesi anciens entroduisaint dans leurs drames la fatali, -mais dopuis l'Evangile, et les paroles du Christe la gamme, dirai-je arasi, du drame ne saurait étre antro que l'idée consolante de la Providence . (Ag. al padre, 18 aprile '36, Ms. 269. CAGNACCI, parte trad., pagg. 87-88).
(2) Les deux volnraos do contes seront préoédós par un petit ouvrage littóraire, destine a próparer les voies aux contes . (15-12-1835, Ms. 223).
(3) Primo maggio. CAGNACCI, pag. 115.
(Ag., 19-5-'36, Ms. 286; 2-6 '86, Ms. 294j le sept juin 1886, Ms. 295. fa) Ag.. 13-6-'36, ms. 297. (6) Ag., 6 jniliet, Ms. 305. CAGNACCI, parte trad., pagg. 114-115.