Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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pagina
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770
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770 Maria Bòsa Bwmte
guenza che la fede in Dio e nei principH, che gli erano serviti di guida nel passato e gli sarebbero servita nell'avvenire,tòfribsse diminuita. L'uomo, in generalesse non riassume la saa t:i in un sogno di ambizione, o di avarizia* o dì altri interessi personali, ha bisogno di sperare e dì credere. Be sofferenze,, i 'disinganni, il dolere; pnriicano B anima dei buòni: non distruggono né la fede, né la speranza, Siilamènté: ME mutano il fondamento. Finche egli aveva -.Gf negli uotìtini, aveva anche sperato in essi. Giova pertanto considerare che quando, in altri tempi,, Agostino si era Rostrato più scettico rispetto ai destini: iteosi dell' noni:;, a Dioj. .alla, vita immortale, avev-intorno ai problemi metafisici ed alle questioni morali più ardue, cognizioni più scarse e meno chiare che nel 1836, quando di tali argomenti; scrive a donna Bleonom
Wb ipnisre sorfeeva lettere che sembravano fluire dalla penna di un misantropo, poteva invece dire die giammai era stato più fiducioso, più sicuro del faMo IEMa il punto di par-tehzahSemi sua; fìdttéia era del tutto mutato: per il passato erano gli nomini, ora solamente Dio e le sue leggi provvidenza. 3?er: l'innanzi attendeva! risnia'ezionei Sii basso, eira Vinvocava dallato; xm tempo eDa.i;n3ii5M;ent,èj. jenovcl odio, puramente reazionario, senza accorgersenej ora Invece si sentiva calmo, tranquillo, disposto al perdono, e al disopra di ogni miserabile reazione di passione meschina, fièni tosi l'aria di un San Filippo, poteva dire di essere malematicamentf ÉeMgioso ..
Prima il sp orizzonte si limitava- a 3pelta vita corta, una
vita da nulla, ora il suo orizzonte 0n aveva più? "inaiti, perchè
egli tutto gnardava ormai è consiterava; dal punto di vista defc(
eternila:. U jpfóàife?egli, pur non rSìnegando gli affari di questo
mónde, ogni: volta, eh gli si foasi presentata foecasione difare
nn po' di bene, l'ava-ebbi Wfàìr
Dobbiamo rinnegarfmtnsiasmo, prof amo 411'animo, dobbiamo rinnegare la poesia? Niente affatto*" Wk qaestè fuoco sacro dobbiamo concentrarlo in fflìIranoìlciaseitno nei cerchio di simpatia, che si k lAtO; attorno a sé. ÒMe sp'Mti tentanti: al perfezionanièmt ?mèj come créature destinate ad una vita immortale, siamot puéìe angeli Éìbpossiamo: predichiamo la inabilitazione umana, "la pace, la fraternità, abnegazione;
Questa è la primate dell'uomoJÉtóéfàisùmtinnita, in cui non si saprebbe, essermi troppo poetieij troppo entusiasti.