Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
<
1922
>
pagina
<
772
>
ra
Maria Ròsa Somale-
ma molto attraente per i temperamenti malinconici, che sorgeva in mezzo al lago di Bienne, famosissima perchè vi aveva soggiornato 3. J. Rousseau. Da molto tempo Agostano desiderava larvi una picchia gita, ma la sua pigrizia naturale ne l'aveva sempre trattenuto. Ora poiché l'invito del signor Oourvoisier gliene offriva l'occasione favorevole, accettò insieme col Mazzini, e partì.
Anna accolse i due amici con quella cordialità; che le era propria. Essa era raggiante di gioia, ed orgogliosa di dar loro ospitalità. Chiese notizie di Donna Eleonora, come una figlia della madre; e, dopo avere offerto un buon pranzo, suonò, mostrò loro la biblioteca, fu, in una parola, ospite cortese, usando loro tutti i riguardi che le suggeriva la sua gentilezza, assecondata bènissimo dal marito. La mattina dopo partirono per l'isola tutti e quattro, poiché il signor Oourvoisier, che non avrebbe voluto ohe alla gita prendesse parte Anna, dovette cedere alle istanze Mi Mazzini. Agostino provò gran piacere per la traversata del lago, che da un anno e mezzo non vedeva; ravvolto nel suo mantello, come un pacifico inglese, egli si abbandonava alle sue fantasticherie. In faccia gli stava quella donna sì bmojBjÉ sì generosa, sì amante, ma anche sì virtuosa: pensava a lei e pensava alla madre. Anna non sentiva più neppure il freddo, sentiva le parole del Mazzini, succhiava le parole dalle; sue labbra, come l'ape il miele dalla rosa . Una sola voce, che le pareva in quel momento simile a quella del corvo che gracchia, parlava di eàeia, di lepri ed altre bestie, cose che li interessavano ben poco. Dopo due ore di traversata, approdarono: fecero il giro dell'isola, che realmente li incantò. Anna passeggiava per i viali tutta assorta nelle sue contemplazioni: se fosse stata poetessa avrebbe fatto dei versi, non sopra Rousseau, ma sulle bellezze dell'autunno, sulla calma che regnava in quell'isola incantevole, e: cM si comunicava all'anima, sul suo amore per Agostino, infine sull'umanità intera: ella si isolava, era in un sogno delizioso, in estasi
Era talmente assorta n:èi ilei pensieri, che quando gli altri la raggiunsero e il Mazzini le domandò, perchè fosse così silenziosa, gli rispose a caso. Pensavo al mio naso, che ha freddo, risposta che, pensava poi , doveva averli fatti trasecolare. Visitarono la camera del Rousseau, disadorna, con sedie di paglia, una tavola di noce, un povero leggio, un misero letto; le: pareti erano tutte tapezzate di nomi. Quella camera richiamava