Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <778>
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' '" ila/ria Uosa Bomate
un migliaio di lirèVe adii né aveva ricavato che 150 circa e pol­che la stampa era costata seicento lire, il bilancio si chiudeva coni -cinquecento lire di deficit (1),
Sempre quei benedetti denari! Mio Dio! l'intelletto umano può scoprire il sistema del mondo, come Galileo e Newtpn, può rubare ai cieli la loro.; idcmonia come* Bethove può infrangere in isbrolo ritmiche un raggio della divinità- còmèiBr.on; ma non può trovare una diecina di migliaia di lire.v.., Ma che importava la vii moneta quando c'era la buona notizia, che lei, donna Eleo­nora, stava meglio? Dinnanzi a quel meglio dola sua amica, della jJSfsonifleazione di tutto: il suo entusiasmo d'amore, con qual di­ritto poteva egli, Agostino, lagnarsi della sua sorte? Si, egli era rassicurato egli le credeva, egli 'era- .oltre ogni dire beato per quella notizia (2).
Le lettere' di Agostino alla madre, ora tenere, ora fanta­stiche, ora sentimentali, rivelano confidenza illimitata, alletto pro­fondo, abbandono; compiei.., ;A. lei comunicava contantemente tutto: non solo gli atti, ma anche i pensieri più reconditi La corrispondenza, sempre animata e vivace, diventa qualche volta scherzevole, come.; -quando le laecontg' iFJ-IisÈOire du Monde en deux lignes , celiando sopra le strettezze finanziarie in cui ver­savano gli esuli e sopra l'impazienza con cui aspettavano il sus­sidio che doveva giungere dalle loro non. ricehé e lontane fa­miglie (3).
La principale causa delle loro, strettezze economiche pare che fosse Antonio Ghigliono, curioso- temperamento d'arinsta leg­gero e sventato il quale, bisognoso come tutti i compagni d'e­silio, attingeva tatuentemente alla borsa degli amici,, .-èie pur non nuotavano nell'abbondanza e poi si eìmeufiMf o no si curava di soddisfare ai debiti conti-atti.
Non v'era categoria di persone che fosse: insopportàbile ad Agostino Euffini, come gli artisti: non già che egli li credesse incapaci di grandi sacrifìci per i loro amici, ma nelle relazioni or­dinarie della vita li trovava di una indolenza, di una tendenza a
(1) H iìpjqer, (pag. 88, nota) ritiene ol* Sia l'opuscolo Foi et Avmir. Leto 'li m 4 paclii 184J36, Ms. 269. Lpìppij* !, Pgr 7-88. (3) pfe d'Ag. alla inadroj 186, Ms,''26Q. ClMMoft, brano trad. pagg. 7-8,
in nota.
(3) 21-44836, Bs; 273> GAGNACOT, pagg. 51 o segg.