Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <788>
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Maria Bosa Borriate
pena egli le si avvicinava ecco che cadeva: era una stella che si era involata appena egli l'aveva guardata. E si meravigliava e domandava al cielo quale orribile colpa pesasse su di lui. Senza dubbio vi era qualcosa di inesplicabile nell'accanimento con cui il destino lo perseguitava.
Ma possiamo noi scrutare le intenzioni nascosto della divi­nità? H male non è qualche volta generatore di bene?
Il coraggio della virtù non è la rassegnazione? E se le no­stre disgrazie ci offrono l'occasione di dare spesso prove di un tal coraggio, non dobbiamo noi ringraziare la Provvidènza della parte sublime a cui ci consacra?
Eorse non di compianto era degna la sorte di Anna, forse quel decreto del fato che egli aveva giudicato crudele, era stato ispirato dalla pietà Divina. Gli ultimi tempi della sua vita erano stati sublimi; le ultime sue lettere ad Eugenia erano barlumi di un angelo che si disponeva a tornare alla sua patria (1).
Ormai, anche questo legame, che rendeva ad Agostino gra­dito il soggiorno in Isvizzera, era stato spezzato.
Si aggiunga che nel mese di novembre il Vorort mise una taglia di 25 luigi d'oro per testa a quattro o cinque individui che, io suppongo, scriveva Giovanni alla madre, non si di­portano troppo bene (2).
E per quanto alla famiglia l'annunciassero con disinvoltura, questa nuova persecuzione, che veniva ad aggiungersi alle altre, pesava tanto su di loro, da indurli ad attuare la deliberazione di lasciare, sebben con rincrescimento, la Svizzera (3).
Era ad essi causa di rammarico il pensiero di essere espulsi ingiustamente, che non avevano fatto nulla che autorizzasse il governo a misure che, negli aliai stati, non si prendevano se non contro malandrini o galeotti evasi; ma bisognava finirla. Poiché non potevano sperare che la loro innocenza risultasse palese al governo svizzero opponendovisi troppe passioni e paure, essi partivano, andavano a Londra, nella città ospitale per eccellenza,
(ì) Letfc. di Ag. alla madre dei 5 nov., Ma. 329 inerì.
(2) Lett. di Giovanni alla madre, 29 novembre '36, M-S3S. CAGìGGft parte trad., pagg. 138-184.
(3) Lett di Giovanni alla madre, 9 dicembre 1836, Ms. 884 ined;, e poche righe di Giovanni alla madre del 18 dicembre 1836, di oni vedi in !CS<p pag. 135, la trad.