Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <790>
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Maria Basa Èomate
ghilterra, senza fermarsi sul snolo francese che il tempo neces­sario al riposo.
Per il viaggio occorreva loro naturalmente una somma straor­dinaria, ma a questo aveva pensato il marito della povera Anna, che era disposto ad anticiparla loro: il signor Bernardo gliela avrebbe poi restituita direttamente (1).
H 29 dicembre ricevettero a Grange per mezzo del segre­tario dell'Ambasciata i tre passaporti in piena regola, accompa­gnati da tre laissez passer emanati dal Yorort stesso, col sigillo federale (2). Partirono da Grange il lunedì 2 gennaio 1837 tra la commozione generale di quei buoni paesana, che vollero dar loro una nuova prova di stima deputando cinque membri del consiglio comunale e il Maire in capo, per accompagnarli sino a Nidau.
H viaggio, per quanto lungo, e, in Isvizzera, fra le nevvs compì lietamente per gli esuli, che avevano riacquistato la li­bertà, fino a Troyes, dove riabbracciarono Angelo "EJiglio, col quale ripartirono per Londra.
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Arrivati a Londra il 12 di gennaio, subito cercarono di Giam­battista Buffini e del Pistrucci per avere gli schiarimenti e le informazioni indispensabili a loro, appena giunti nella grande città sconosciuta. Cìk Battista e il Mazzini erano gli interpreti dei fratelli Buffini che non sapevano l'inglese; ma si affrettarono a studiarlo sotto la guida di M.r Barfchon, un pedante come lo definiva Agostino, il quale però, aggiungeva che pour bien apprendre les langues, il faut ótudier sous un pódant pa­gando tre scellini (3) per ogni lezione della durata di due ore, due essendo gli scolari
(1) Lett, di Agostino alla madre, 24 dicembre '36. Ma. 836. CAGNACCI, trad.
pag. 135 e segg.
(2) Lett di Agostino alla madre 81 dicembre '36, Ma. 837. CAGNACCI,, traci.
parte, pag. 189 e segg.
(3) Lo scellino valeva 25 soldi francesi. L'argento si vedova poco a Londra scriveva Ag. alla madre; ~ ogni somma superiore ai 20 scellini era pagata in oro, ogni somma anporiofe alle cingine lire (la lira valeva 20 scel­lini) era pagata in banconote. Vi erano i pences in rame (il pence valeva due