Rassegna storica del Risorgimento
RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno
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1922
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pagina
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794
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794
Maria Rosa Sornate
Molti illustri personaggi, ai quali erano raccomandati, quando ìì vedevano e li sentivano mostravano interesse per loro, ma poi non se ne curavano più: erano membri del parlamento, appartenevano alla Camera dei Pari, come potevano ricordarsi di chi li aveva pregati di procurar loro lezioni? Tali erano 1' Indien , ricchissimo signore; Lord James Stuard, ottima ed onesta persona, ma tra l'onestà che non fa torto ad alcuno e la carità at-jtiva che fa il bene, che cerca tutti i mezzi per farlo sorgere, la differenza è grande. Lo stesso dicasi di Lord "William Bentinck, Mr. Bouyer,. Mi. 3E Mvenuto poi Lord Holland: se'Ìcjcasione di essere utili ai loro raccomandati, si fosse presentata, l'avrebbero senza dubbio colta, ma farla nascere essi stessi o almeno ricercarla con costanza era contrario al loro carattere (1).
Apparentemente freddo, l'inglese considera il tempo più prezioso che il denaro: parla in fretta, dà risposte nette, recise, positive, mettendo V interlocutore nell' impossibilità di tornare all'assalto, e prima che questi si congedi egli riprende il lavoro : al sentir gli italiani cercar lezioni ed esporre progetti letterari, quei signori li guardavano come per dire: domandateci delle cose ragionevoli (2). Inoltre avevano il pregiudizio che solo i romani, fra tutti gli italiani, sapessero insegnare una buona pronuncia: a queste difficoltà si aggiungeva l'avidità degli altri maestri di lingua italiana, gelosi ed invidiosi, i quali -anziché aiutare i loro compatrioti ne ostacolavano tentativi in tutti i modi.
Un tipo singolare M quacchero avevano conosciuto i Enfimi: il dotti Tomaso Hodgehin (3), il quale, disposto ad aiutarli e non trovandone il modo, risolse [3 prender prima lezione di italiano lui stesso con l'intenzione di sceglierli;-poi come suoi
(1) Lott. di Agi alla mu<keA tS mars I89ì: London, Mg. 430.
(2) 13 juillet 1839, Ma. 447 ined.
(3) Mercoledì 8 marzo 1837 Giovanni ed io andammo in casa del dot- tor Tommaso Hodgehin (FinsDury Cirens n. 20), pel quale avevamo una commendatizia mandataci da figlioli. Dopo un'anticamera di un'ora e più (la sala era piena di ammalati riattati a consultare il dottore) fummo intro- dotti. Ci aspettavamo di trovare un uomo attempato, uà .quacchero Inumo, ma severo, un dottore con apparenza piuttosto grave, e in quella vece tro- vammo un piccolo e giovane quacchero, parlante un po' italiano, trillante come una cingallegra, cortese, ma pieno di fretta e di affari. Ci invitò a co- Iasione per sabato prossimo in compagnia di Mazzini . Doo. n. 2030.