Rassegna storica del Risorgimento

RUFFINI (FAMIGLIA) ; RUFFINI AGOSTINO
anno <1922>   pagina <818>
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Maria Rosa Borriate
impregnati di melanconia, sono più spirituali, più estesi, ptfi trascendenti che mai. Penso che se alcuno dei miei raeeoinan- datari a certe ore potesse leggere nel mio cuore, ei direbbe; questo cuore è un cristallo sonoro, in cui una sola nota di af- fetto, ripercossa d'eco in eco, suscita-l'intero accordo; è un solco vangato e rivangato, in cui tu getti un solo seme, e frut- tifica per mille. Anche la subita partenza del padre acquista valore a certe mie fortune pur piccole in sé. In un mese e dentro la periferia tracciata dal diametro di Edimburgo, io ho guadagnato un po' meglio di sette ghinee, più di quello ch'io m'abbia guadagnato in ventotto anni di vita 0 invtutto il vasto cerchio, o piuttosto irregolare poligono, segnato nelle mie pe- regrinazioni. Ha che moltiplica il valore di questo fatto? E a me sprezzatore del denaro, come scopo, cosa indora di un rag- gio di sole queste sette cose piatte e circolari? Io non tei dirò che tu lo sai. Dello strano, non naturale, meraviglioso rincontro del mio partire, giungere, e cominciare a far qualche cosa col- l'ammalarsi, e col passare del padre nostro, ho già parlato tante volte, che non potrei far altro, se non ripetermi: tu che hai sì alto l'intelletto religioso scopri meglio dime,nessi, ohe certo sono tra il mondo visibile e il mondo invisibile, le mi- stiche influenze che le anime libere e redente esercitano sulle anime schiave tuttavia alla carne .
Alla madre, che di tanto sublime affetto (1) ripagava coloro che facevano del bene ai figli suoi, non voleva tacere il nome delle due persone, alle quali principalmente doveva il fortunato cambiamento dei suoi destini: ed erano il Mazzini e Mrs Carlyle: mediatamente il primo per averlo presentato alla Mrs Oarlyle: immediatamente questa coli'averlo raccomandato a varii suoi
(1) Altrove paragonava l'amore della madre alla natura Grande alehi- mista è il tuo dolore, ohe dall'amarezza medesima trae tanta dolcezza di pensieri e di affetti: ogni cosa si sublima passando pel tao onore. Non so paragonare il tuo amore ad altro che alla nata fa, la quale, antichissima madre, ' ringiovanisce quanto più nera e tempestosa fn la notte. Quando mi sono doluto, o quando mi dolgo dei miei destini, io ho peccato, o pecco contro il materno amore, se mi sfolgorasse sempre innanzi nella sua interezza, anche ne' momenti più tristi invece di fare lamenti, manderei inni a Dio di avermi privilegiato fra le creature, fiioondomi tuo. Essere amato da te, non solo ì: e vivere, è vivere una doppia vita . (domenica, 10 maggio 1840, lett. eifc)t