Rassegna storica del Risorgimento
1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
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1922
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871
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Processi e reazione generate mila Carboneria eoe. 871
il quale cantò il nuovo carme della Patria: giacché gli Italiani lianno ripreso le armi disusate per lungo tempo, le rivolgano a p della libertà della Patria: beato chi muore per essa! Sarà guerra nazionale come quella dei Greci contro i Persiani, ed egli sarà il vate, il Simonide della lotta epìeji che imprenderanno (1). Questo fu il carme: ma poi l'infelice Recanatese avvinto dal dolore disperò del tutto, e con verso mesto e trasparente, come il verecondo raggio della luna, cantò la morte; come un di aveva fatto l'altro infelice marchigiano Pandolfo Oollenuccio, cne' ne] 148, pochi anni prima che l'Italia cadesse in servitù degli stranieri, si volse a lei come ad ultimo lenimento dei suoi dolori:
0 porto salutar, che sol conforto D'ogni naufragio il mal, splendida Morte.
Moriva sul labbro del novello Simonide il canto nazionale; ma il moto della rinascita dilagava divenendo sempre più profondo: agli ufficiali e impiegati del caduto Regno d'Italia, a tutti quelli che si erano già volti alle nuove idee, si univano altri anche del clero: qua e là penetrava il fambiamento e alcuni ecclesiastici entravano nelle file carbonare.
I carbonari, al tempo delle aspirazioni avventurose di Gioacchino Murat, si erano rapidamente diffusi per tutte le Marche e l'Umbria; mentre un'altra associazione simile, quella dei Guelfi, dominava in Bologna e nella Romagna e manteneva segrete intelligenze con la carboneria delle Marche, specialmente per mezzo delle vendite di Ancona e di Fermo. Si generava così un largo movimento, il ÉSu.eentro morale era Bologna; perchè questa città non solo per la sua grandezza, ma anche per gli studi rinomati godeva molto rispetto fin dai tempi più antichi sul ceto colto della nostra regione marchigiana; e nel 1817 nel palazzo Brcolani in Bologna (via Mazzini) si tenne un importante congresso carbonaro.
Io non voglio qui fare la storia della carboneria nelle Marche, nel primo periodo sino al 1825; di essa parlano eccellenti opere di storia contemporanea e qualche monografia di fatti speciali. A me basta di accennare ai fatti più salienti come prefazione all'interessante documento che pubblico.
In conseguenza della propaganda carbonara nelle Marche
(1) OJ. CARDUCCI, TJÙ WI cwwni patriotiche di Giacomo Leopardi,