Rassegna storica del Risorgimento
1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno
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1922
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pagina
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884
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SS4 Elia Colini-Baldwhi
sul nostro orizzonte . Allora il Reggente, o Centurione soggiungeva: Giacché la luce è chiara, incominciano i nostri travagli ohe erano le recezioni dei nuovi proseliti (fol. 44 età).
Quindi si conduceva l'individuo, che doveva aggregarsi, bendato negli occhi. Pervenuti dopo replicati giri alla porta della camera delle aggregazioni, si doveva bussare nel modo carbonico, cioè con -cólpi Chiesto internamente, se chi era, che andava a disturbare i pacifici travagli della Società, veniva dal di fuori risposto, che era un pagano, che girava smarrito per la foresta, e che bramava di far' parte della Società. Veniva in seguito introdotto, e dopo alcune interrogazioni se gli faceva prestare il giuramento sopra di uno stillo. Poscia sì veniva all'atto del battesimo, secondo l'espressione settaria, pronunciandosi in Carboneria dal Reggente la formula seguente: Per i poteri a me accordati dalla Madre Vendita, ed in nome di S. Teobaldo, io ti battezzo, e ti costituisco buon cugino carbonaro . Quando il Reggente proferiva questa forinola, batteva tre colpi con uno stillo sopra di un altro, che posava sulla testa dell'iniziato. Si chiedeva poi da questo la luce, 4M. -alerà gli veniva tolta la benda. Molti dei settari si facevano trovare intorno ad esso armati tutti di stillo, tenendo la punta del medesimo rivolta verso il di lui petto.
Il Reggente allora si faceva a dire all'iniziato: Vedete queste armi? le medesime saranno sempre a vostra difesa, se sarete fedele alla Soeietà. Se diverrete traditore, saranno quelle, che vi daranno la morte.
Uno dei Maestri era incaricato ad istruire l'iniziato dei segni, e delle parole di riconoscimento, e dei misteriosi stringimenti di
mano.
La parola sagra, e di passo per gli apprendenti era: Felce = Ortica - Fede - Speranza arità (fol. 28,185, 214, 397, 932).
Quella dei Maestri era* Onore - Virtù " Probità . La parola semestrale poi era Costanza e Fortezza * (fol. 944 e seg.), e questa parola semestrale non è stata mai cambiata; (fol. cit).
Si formava in appresso la catena di unione, ed allora il Reggente si- faceva a proferire a tutti i fratelli, che formata avevano la catena: Viva la nostra Società - Morte ai tiranni e tutti allora replicavano: Morte . (fol. 29, 217 seg., 220, 331,
397 ed altri).
I settari riconoscono per tiranni i sovrani, i sacerdoti, e