Rassegna storica del Risorgimento

1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno <1922>   pagina <888>
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Elia CoUni-Èaldeschì
vocò nella Trattoria dei Tre Gobbi: in questa adunanza ai trattò, e si deliberò la condanna di morfeo contro i due settari Luigi Ri i iteedetto Garattoni, perchè ritenuti rei di un furto se-0M a danno di Monsignor Proposto Stacco] i, per il qua! de­litto si ritenue la Società infamata. Furono sentiti due settari, cioè Pasquale Franchini, e Luigi Marcirmi nella qualità di te­stimoni, fu inoltre interpellato anche l'altro settario Luigi Mon-tefìnali, quale prima dell'adunanza per -istituto della setta avea manifestate al maestro Enrico Oarandini alcune cose a carico del Garattoni, e Nini, che coincidevano a farli credere sempreppiù autori del furto suddetto. Si ascoltò anche una certa difesa, della quale si assunse il carico l'altro settario Andrea Bonadies. Al­lorché il Leonardi ne fece la proposta, disse, che fra persone di onore non vi stavano bene gli assassini, e che perciò conveniva disfarsene, (fol. 41 t., 42, 401 t., e seg).
Nelle aggregazioni il Leonardi suddetto come reggente in­dossava la fascia tricolore, conosciuta per arredo carbonico, ap­piedi della quale rimanevano appese due piccole accettole. (fol. 27, 38, 185 t., 186, 216 e t., 219, 405 t., 475). Si è già riferito, che come emblemi settari si esponevano alla vista degli iniziati due teschi umani, quali il Leonardi diceva, che erano di due soci, che si erano resi spergiuri, (fol. 184 t., 185).
Inoltre si tenevano appesi nella parete della camera alcuni quadretti rappresentanti teste di morto con l'iscrizione Me­mento mori .
Allorché fu eseguita una legale perquisizione nella casa pre­sentemente abitata da Vittoria Celli, detta la Squadrana, in se­guito del di lei arresto, fu rinvenuto un quadretto consimile a quelli sopra indicati, che fu appreso dalla Giustizia (fol. 513 e seg.). Questo essendo stato nelle solite legali forme fatto vedere a tre correi, due di essi lo hanno giudizialmente conosciuto per uno di quelli, che si tenevano appesi nelle pareti della camera delle Aggregazioni nel localo delia Canonica (fol. 529 e seg., 583 e seg.), e da un altro è stato dubitativamente riconosciuto (fol. 531 e seg.). Il che viene poi con più fondamento a stabilire veridiche le assertive dei correi.
Nell'estate del 1824,11 Leonardi fece conoscere alla Società di aver ricevuto una lettera dal capo della Carboneria residente nel Regno di Napoli, colla quale lo avvertiva a dover stare pre-