Rassegna storica del Risorgimento

1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno <1922>   pagina <889>
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Fracassi a Telamone generata sulla Carboneria ecc. 880
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parati. Si fece carico allora di provvedere per uso della Società medesima centoomgitmUa libre di polvere dal settario Amaducci . detto il Moro di Mei dola (fol. 50 t., 51, 175, 309, 352 t. 410). E per reintegrarsi del prezzo formò ima tassa sopra i soci, che fece poi esigere, avendo ricevuto, per quanto si è potuto venire, a conoscere scudi due, e baiocchi cinquanta (e. 02:50) da Gae­tano Togni, da Pasquale Franchini scudi tre, e da Giuseppe Lombardi scudi due (fol. 50 t., 51, 352 t.) e si verifica alti fol. 50, *, 309, 410.
Siccome per istituto di setta tutti quelli, che ne facevano parte, dovevano provvedersi di uno stillo, perciò egli, il Leonardi, ne faceva venire dalla Eomagna, e quindi li distribuiva ai set­tari; ed altri lo hanno provveduto da se stessi, come si legge ai fol. 58, 166 e seg., 216, 347 t., 500 t., 501.
E fece anche fabbricarne uno per sé dall' armarolo Luigi Mancini, come si verifica al fol. 669 t.
Essendo nata una questione per affari di setta fra la Ven­dita, della quale è egli il Beggente, ed i settari Militari, spedì in Cesena due dei soci carbonari, perchè fosse venuto in questa città il Moschini per conciliarla (fol. 34, t., 3o e t.).
Pagò egli la vettura a chi la somministrò, come si rileva alli fol. 35 e t., 387 e segg.
Besta tutto ciò verificato con l'accesso in Pesaro del Mo­schini per l'oggetto della nota questione (fol. 35 e t., 36, 188. t., 189, 131, t., 332, 502). I
Spedì in Ancona uno dei soci per recare una lettera per affari di setta ad: uno di quei settari, ed imparò ancora in quella circostanza il locale delle loro adunanze (fol. 31 t.).
Si è dato premura di far proseliti alla Società, istigando ora l'uno, ora l'altro a fame parte, e ne ha ottenuto l'intento (fol. 21 e UÀ 29, 36, phM B e t., 481 t.<j>JW ;
Allorché uno dei soci si doveva portare in qualche città, o paese, accompagnava questo con sua lettera diretta ad altri settari, perchè gli fosse prestata assistenza, e soccorso, come suo amico (fol. 337 t., 338).
Ed infatti allorché il settario Luigi Montefinali si portò in Boma, fu questi dal Leonardi con apposita lettera raccoman­dato ad Angelo Targhini settario, dal quale venne soccorso di circa ventiquattro paoli (fol. 411 t.).