Rassegna storica del Risorgimento
1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
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1922
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896
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dei quali è scritto un numero arabico, che incomincia dall'uno fino al cinquanta; un carta mezza lacera portante una nota indicativa di persone, non conoscendosi a qnal fine, perchè mancante di più parole; un coltello serratolo con lama aguzza, e che si ferma al manico mediante una molla con suo segreto; qual coltello dopo essere stato fatto bene osservare ai testimoni venne involtato in una carta, e sigillato dal notaro, che esegui l'atto di perquisizione; quali atti, carte, e coltello come sopra sigillato vennero in seguito passati alla Commissione inquirente per l'uso opportuno (fol. 319 e seg.).
Procedutosi alla presenza dei testimoni, che furono presenti alla perquisizione nell'atto di aperizione dell'involto sigillato, che conteneva il coltello, è stato tanto l'involto, che i sigilli riconosciuti intatto, né in alcuna parte viziato; ed il coltello, dopo l'apertura dell'involto, per quello medesimo rinvenuto nella credenza esistente nella bottega del (Mli, ed assegnata per suo uso all'inquisito (fol. 356 t. al 366).
Dall'esibita di questi atti, e coltello si desume la prova generica che il coltello poi sia proibito a tutti i gradi, si rileva dalla giudiziale perizia di due colteli mari periti fiscali (fol. 366 e seg.).
In specie poi si verifica coll'esame di due testimoni presenti alla perquisizione, e che hanno riconosciuto il coltello suddetto nelle solite legali forme (fol. 356 t. a 366).
E si verifica anche dal Celli padrone di bottega, e da iLoh* renzo Villa detto Bomba garzone, quali hanno parimenti riconosciuto il coltello suddetto nelle consuete forme legali per quello rinvenuto nella credenza nell'atto della perquisizione unitamente a diverse carte (fol. 534 e seg., 868 t., e segg.).
Il carcerato Fagnani si è reso negativo, avendo voluto sostenere di non conoscere la provenienza di detto coltello, mentre lui non l'ha mai posseduto (fol. 469, t., 470 e t., 546, 552).
Ammette, che nella bottega del Celli vi fosse una .credenza* che a lui fosse stata assegnata per conservare, e ritornerei le sue robbe, che fosse solito di chiuderla a chiave, e di ritenere questa presso di sé (fol. 460 t., 461, 550 t., 551). j 1 (
Ohe la credenza, ove fu perquisito, e rinvenuto il coltello, fosse stata assegnata dal Celli all'inquisito per l'oggetto suddetto, e ehe si chiudesse à chiave, si verifica dal Celli proprietario, e dal Villa garzone di bottega dell'età di anni 13 (fol. 534 e segg., 568 t.).