Rassegna storica del Risorgimento

1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno <1922>   pagina <897>
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Processi e Telamone generale sulla Carboneria ecc. 807
L'inquisito dice, che questa credenza la lasciava qualche volta aperta, e che così era quando fu arrestato (fol. 469, 550 t., 551) e che perciò i ragazzi di bottega, due dei quali sono figli del Celli e l'altro è il nominato Villa, detto Bomba, possono avervi messo il coltello suddetto (fol. 551).
E sebbene si verifichi, che la sopra indicata credenza la la­sciasse qualche volta esso inquisito aperta, pur nondimeno non è credibile anzi è inverosimile, che alcuni piccoli ragazzi aves­sero, e possedessero un eMtellQ della qualità suddetta, e che volessero poi riporlo in déii credenza a di lui pregiudizio, tanto più, che non voleva ad essi permettergli neppure di prendervi le di lui robbe, quando era in bottega (fol. 570 e t.).
E poiché egli negò in prima, che non vi ritenesse carte di sorta alcuna, qualcosa polianiise all'opportunità dell'ammoni­zione e contestazioni (fol. 461 ti> 462 e t., 463, 465 e segg.), conforme ammise anches,, che vi riteneva quei scacchefcti di carta rinvenutigli GQ numeri arabici scritti sopra, che formalmente ha riconosciuti (fol. 547 e segg.), ne discende da ciò, che come p*S? -riteneva le impugnate carte, vi dovesse ritenere anche il col­tello, e molto piti poi, perchè viene a riconoscersi mendace, al­lorché asserì di non aver mai avuto, e posseduto armi di sorta alcuna, quandocchè è venuto a esultare alla Giustizia essere stato solito di ritenere armi proibite, essendosi verificato di aver pos­seduto anche uno sibilio come settario, che fece fabbricare al-l'armaiolo Luigi Mancini, come questi ha confessato (fol. 669 t.).
Chiamato a rendere conto., e ad indicare il significato dei numeri suddetti, ed il fine, per il quale li ritenesse conservati, ha risposto, 8 li aveva formati un tal Borghini ora defonto, fino però al,numero novanta 90 per lustrazione di una tom­bola, ma che poi rimanessero presso di lm, senza che avesse memoria, che più esistessero in detta credenza; che non aveva alcun fine di ritenerli, e così sostiene anche all'ammonizione (fóì. 547 e b 549 e t.). J " J
Conosce' la Giustizia per segrete relazioni, che allor quando furono stabilite in Carboneria delle nuove riforme, i graduati do­vevano assumere un numero romano, gli altri un numero arabico.
Quarto reo carcerato:
SAVERIO ÀRTAJSZTJ figlio del fu Michele, d'anni 30, impiegato di dogana, nativo di Pesaro, nubile.