Rassegna storica del Risorgimento

1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno <1922>   pagina <902>
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Elia (Mini-BaldmM
L'essere stati soliti di praticare in di lui casa i più elevala settari, come sono Pacifico Bossi, e <Wo momxfìi onfeniie essi stessi ammettono (fol. 582 fò*, 707 e t., 771 fe, 775).
L'amicizia e pratica, che mm .con gli altri settari, con-'Éòrme parimente ammette (ibi. 772 e t;, f e fc,è 776, 778 t.) e si verifica anche dai testimoni (fol 52 e- ft, 560).
L'interesse dimostrato é labore del settario Baffaele Bra­vini, perchè venisse repristnsfcfco nell'impiego, che aveva per­duto in Polizia, ed a favore di Pasquale PVancÌTim anch'esso settàrio, in una causa civile, che aveva con uno di S. Oostanzji conforme esso inquisito ammette .(fol. 772 t.w, 773, 774 e ?I
La pubblica voce, e fama, e comune opinione, che l'inqui­sito fosSf un settario, ed anche uno dei più antichi, e come tale arrestato, conforme si è riferito, parlando degli altri car­cerati; e si rileva altresì dalli fogli 1895?j 204 1 301 '} 477 t., 503, 560
Dice però, che la setta dei Carbonari abbia esistito nelle Marche, in Pano, e nella Bomagna (fol. 780 t., lllM
Ha negata la sua pertinenza a questa setta carbonica, ed a qualsivoglia altra qualunque possa èssere la sua denomina­zione, e vi ha persistito,' n-egando il delitto anche all'ammoni­zione, e contestazione (fol. 782 t., al 787) dicendo che per massima ha sempre odiato, le segrete società, perchè così deve fare ogni buon suddito.
Ohe nel tempo del cessato governo italiano fosse istigato a far parte della Società Massonica, che, anzi .si rifiutasse,j si opponesse altresì a quelli, che volevano istituire iu Pesaro una loggia massonica, che quantunque non abbia mai appartenuto a questa setta, pur non di meno essendosi ritrovato in riunione d'amici tanto in Ancona, cine in fiera di Senigallia, sono stati fatti da questi tanto nei caffè, quanto altrove dei discorsi senza alcuna riserva relativi alla Massoneria, ma suppone, ;cjn. lo avranno creduto un Massone, sebbene non lo fosse, e che per non compromettersi o taceva o si scansava (fol. 782 té0,, 783 e fer 786). jT
Settimo reo carcerato:
ANTONIO BIANCHI, figlio di Pietro, d'anni 20, nativo di pei-, sarò, impiegato nell'ufficio dell'ingegnere MancjÈtìfc ambile.
H giorno 11, giugno p. jg fu ristretto in carcere per or-