Rassegna storica del Risorgimento

1825 ; PROCESSI ; CARBONERIA ; MARCHE
anno <1922>   pagina <922>
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922 Èia ColM-Èatdesóhi
gazioni. Presso tali risai tanze si ritenne Ja suddetta Celli infor­mata della cognizione diefcs persone, che èrano accedute tanto in di lei casa, quanto nell'orto suindicati, come anche del mo-vo del .loro -accesso. Fu chiamata all'esani ma siccome M sforzo di occultare laterita anzi apertamente nego, la cogmu zione dogi' individui, oh' erano accedati in di lei casa, e nel­l'orti <i gli accessi dei medesimi, venne perciò fatta passare in carcere sotto il giorno 24 agosto p. p.
Si credè opportuno di eseguire in casa della medesima esi­stente presentemente sulla strada dietrcì É. tassiano di pro­prietà del signor Marchese Eieonori una diligente perquisizione.
Fu rinvenuto attaccato; al muro di una camera un quadro in carta con cornice nera; sopra della carta suddetta, che aveva un fondo nero, fu veduto esservi dipinta in bianco una testa di morto con due ossa a traverso legate con eappio di color rosso. In fondo del medesimo l'iscrizione Memento mori . Si ritenne che questo quadro fosse uno degli emblemi carbonici, che si usavano nelle aggregazioni, e perciò fu posto in poterò della Giustizia.
Quindi in una cassa, che venne dalla sorella dell'inquisita indicata per quella, in cui si ritenevano le proprie robbe dalla nominata Vittoria, fu praticata una seconda perquisizione. Oltre i panni ad uso di donna si rinvennero molte carte, quali osser­vate diligentemente furono riconosciute contenere interessi di famiglia, e perciò: furono lasciate* Fra queste però, al fmono apprese due, che si riconobbero sospette. Era la prima una let­tera, nella quale mancava la manslonie, j3ra firmata da un tal Angelo Leoni colla data di Ancona 24 novembre senza indica­zione di anno. Essa conteneva quanto siegue: A. * Ancona, 24 novèmbre/ Se starò bene, verrò sauramente in Loreto, e lo saprete, giacerne abbiamo tempo ancora a pensare* e se per di­sgrazia il male continuasse a tormentarmi, accetterò il partito piuttosto di venire io stesso in Pesaro, subitocchè sarò guarito. Io non ho né moglie, nà altra persona, che possa disciogliermi. Voi v'ingannate, se pensate diversamente. Voi mi parlate di seta, ina io non SH vogliate dire, però vi prego a spiegarvi meglio. Io avrò molto piacere M parlarvi, perchè alcune vostre propo­sizioni non le capisco. Vogliatemi bene* e ricordatevi di chi si dichiara. V. amico aff. - Angelo Leoni
La seconda era un biglietto firmato: N.B Lucchetti, G>