Rassegna storica del Risorgimento
ROMA
anno
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1922
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pagina
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928
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928
Domenico Spadoni
Di costoro molti erano iscritti ab antiquo alla Massonerìa e, in seguito, anche a qualche società segreta ultimamente in voga, come la Carboneria, se non anche alla Guelfia. I non iscritti si lasciavano volentieri indurre o cedevano vofentferai alla tentazione di entrarvi Issi fnevano che l'appartenere a qualche segreta congrega potesse isjsere, più che in apparenza non sembrasse, opportuno viatico per gli appoggi e le protezioni di cui sentivano o avrebbero continuato a sentire il bisogno, poiché gran parte del mio vqj elemento burocratico-militare era, per forza maggiore, derivante dai passata" pigimi liberali e legato dai recenti ricordi e vincoli settari.
Tra i forestieri dello Stato pontificio moltissimi, come vedremo, provenivan dalle Marche e dalle Eomagne e, dopo una più o meno breve dimora per sbrigare più o meno soddisfacentemente la loro bisogna, se ne tornavano in provincia. Ma non tutti questi forestieri potevano propriamente dirsi del novero dei volgari déclassès. Taluni erano anche signori dell'aristocrazia e a Roma andavano e si trattenevano peren'9 trovavano di loro soddisfazione passarvi l'inverno e la primavera, offrendo Eoma, oltreché, un più mite soggiorno, attrattive e 'Svaghi che ifi. provincia faeevan difetto. Così nel ftlB-17, oltre ai Bonaparte, ospiti nella cattiva fortuna in terra pontifìcia (e fra essi Luciano, che avea ottenuto addirittura il titolo di pwiwMfèé'di Canino), troviamo in Koma ad es. il principe Astorre Ercolani di Bologna, mu-ratìàsta ex-comandante di quella Guardia nazionale negli ultimi tempi napoleonici e nei fugaci momenti muriÉtìàni, coiài vi troviamo la sorella di lui, donna Isotta, col marito, principe Simo-netti d'Osimo (1).
WVBI i provinciali andati in Boni a dopo la restaurazione taluni vi si erano stabiliti avendovi trovato eccitazióne-., Pp d'essi era ad es. il possidente ascolano Luigi Lenti, di 49. anii, ek. agr gregato alla Guardia nobile pontificia fin dal 1805 e, dopo l'invasione francese, tornato in patria combattendovi còme colonnello di quella Guardia nazionale i briganti, era stato riammesso nel 1815 nella Guardia nobile. Pare che al tempo dell'occupazione napoletana in Ascoli avesse anch'egli dato la sua adesione
(1) Quest'ultima notizia e noi oostòtfato li fflmrito 18Ì7 dell onfe Cesare allo (marito ad nna Enriohofcta Sruionefctii), processato per il tentativo rivoluzionario carbonaro eli quell'anno.