Rassegna storica del Risorgimento
ROMA
anno
<
1922
>
pagina
<
942
>
942
Domenico Spadoni
seggiava qualche volta col Ferri e da questo gli venivano indicate varie persone appartenenti alla Carboneria, ma egli però non trattò con alcuno e vedendo ohe il Ferri non concludeva cosa alcuna d'importante, e d'altronde essendo stato avvertito dal Gendarme anzidetto, che non si poteva troppo del medesimo fidare perchè di troppo fanatico, si risolse di abbandonai' Roma anche per seguire il consiglio dello, stesso Gendarme, onde evi* tar le inquisizioni della giustizia.- Sentendo il Ferii questa sua risoluzione volle èsser ricevuto Guelfo, alla quale istanza egli aderì, nominandolo Visibile, senza però lasciargli nò corrispondenza né statuto né dizionario, ma solo il Catechismo, istruendolo che per la corrispondenza poteva rivolgersi al Ronald ini in Rieti adi pi Lupi in Terni e dopo tre giorni di permanenza in Roma, senza aver rilevato cosa alcuna d'importanza, se ne ni tornò in patria .
L'altro impunito poi, Cesare Giacobini, nel rivelo 9 settembre Hlf disse fra l'altro: Se-conio le assicurazioni de' miei compagni carbonaii e guelfi, il principe Bfcolani di Bologna, la sua moglie ed i suoi servi sono massoni, carbonari e guelfi, e son lo sssso principe e sua moglte -alia feMi1 della corrispondenza senza ': éptóèano i loro nomi e senza che il principe intervenga -ad alcun Consiglio. Intatti' il nominato Luigi Ferri (memiùwaio m precedenza dal G-iacoinMi oo-me detetìnSo) mi disse che iegìi andava di continuo a casa del principe JSrcolani e po estivamente mi assicurò, che era uno dei capi Guelfi che teneva la comunicazioni ih grande..... . E alla fine del rivelo il Gia-comini soggiunse: In proposito delle relazioni dei settari, mentre ero in Ancona mi fu dejS m separate occasioni dal Papis, da Peona e da Luigi Pellegrini di Osimo, dimorante <Mk, che in Roma erano protettori de' Guelfi un signore Inglese, che non so qua! sia e Luciano Bonaparte, i quali corrispondevano col-V Estero per le materie della setta. D. Luigi FeM poi mi disse altrettanto aggiungendomi ehe Luciano corrispondeva per le materie della setta col pMt<ip Bircolani di Bologna dimorante iu Bopà, il quale mandava, pieghi a Carlotta, figlia di Luciano ina maritata al principe Gabrielli, la quale li rimetteva ai padre, per non dare alcun msfyMO peétì tmom. tPà sorvegliato dal Governo; anzi mi disse ancora che egli stesso aveva qualche volta portato qualche piego dal principe Brcolani per di lui commissione alla suddetta principessa Carlotta figlia di Luciano .