Rassegna storica del Risorgimento

ROMA
anno <1922>   pagina <944>
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644 Domenico Spadoni
palazzo Marafoschi in piazza Colonna. Ma quella relaziono era davvero innocente!
Stando agli atti processuali di quel tempo, possiamo aggiun­gere che Vincenzo Fedeli, fratello maggiore di quel Vito che doveva poi avere tanta parto nella cfSÌÉetta cospiratone di Sem Pietro (1), fin da allora era in Roma de' più ardenti Carbonari. Per tale, (pur asserendo di non saperne il cognome, ma solo ch'era di Recanati e cameriere del principe Sbricili) ebbe a farlo apparire nel costituto del 22 dicembre 1817 certo Luigi Domenico Valentina di S. Antonio di Eeggio (Ducato di Mo­dena), un venturiero, che, arrestato fin dal 19 febbraio in Ma­cerata, come militare disertore, ad iniziativa dell'autorità d'An­cona, e sorpresogli in carcere un Catechismo guelfo, per deo-lezza e un po' anche per dispetto contro i consoci, ch'egli cre­deva non essersi a bastanza curata di lui in prigione, aveva con­fessato la sua pertinenza alle società carbonica e guèlfa rive­lando, specie di quest'ultima, segreti d'organizzazione e molti nomi di ascritti, venuti a sua conoscenza nelle città e paesi delle Marche in cui era andato girovagando e scroccando stìcjcorsi è trattamenti, la qual cosa era riuscita, secondo le stesse autorità
(1) VANNDCCI A. 1 martiri dalla libertà itoli-amia; Cfienn BBRSÀRDÌKO. YUo Fedéli e la cospirazione detta- di S. Pietro. Reoanati. Simboli, 1902; In. I.p. Onorane Vtào Fedeli. Recanatij Simboli 1910. Giovanni distica, scrivendo di Andrea Broglio d'Ajano," afe patriota xeoàfttèe, ve accennando ai ÉflàslMi Fedeli, cadde in due inesattezze, l'unii chiamando Eascgfrle iìrStfieeidì "0Sr eonzo, il fratello di Vito o suo compagno di fede e di martirio, mentre, come abbiamo con sicurezza dal Ghetti Singnato era il genite) l'altra asserendo che i nomi dei dae patrioti onzidetiìi1 figurano nel processi marehegiani del 1817, mentre vi figura bensì, por i costituti del Ferri, il nome di Vincenzo, ma non quello di Pasquale, nò quello di Vito, allora giovanissimo e forse. se pur era, non ancor conosciuto come carbonaro. Quantunque il Ghetti asse­risca che egli verso il 1816 andasse a raggiungere in Roma i suoi fratelli Vincenzo e Domenico, noi li ciò dubitiamo, mentre il FstfCèr,. ehe attinse notizie da contemporanei e da compagni di prigionia,- ip fa nel 182 ;eospfete tore nelle Marehe e da lettere 14-80 aprile 1817 d'un Carbonaro ìnarohegiano a ip. Luigi Ferri (a lui sequestrate :ò allegato, noi suoi costituti) Domenico Fedeli (anch'egli a quanto sembra Carbonaro) e Rosa, sua moglie, risultereb­bero in quel tempo a Macerata, abitanti in casa del oav. FUippnoci.