Rassegna storica del Risorgimento
LATTANZI GIUSEPPE
anno
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1922
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pagina
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956
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, Paladino
Quali mire attirassero iJ galeotto di Nomi nella capitale del Mezzogiorno non .è ben chiaròvll governo costituzionale sospettò in lui una spia del gabinetto vimmèQL o un agente provocatore mandato dall'Austria a suscitar disordini nel Regno per afè il pretesto di intèMèmirvl militarmente, e come tale lo arrestò e sottopose a processo. Ma, quantunque;! róprecedenti autorizzerebbero a creder vera l'accusa, ritengo che la sua gita ebbe altri motivi. E infatti in una memoria difensiva presentata alle autorità napoletane quando fu rinchiuso in carcere* egli, esaltando la rivoluzione compiuta d'accordo col re senza versare una goccia di sangue e senza abbandonarsi alla viltà della più leggiera vendetta , disse di essersi recato nel Regno agli ultimi di luglio per pubblicare alcune sue cose inedite e un giornale sulla Chimica e Medicina degli antichi. lì che era forse vero, ma non escludeva che, accanto a quello scopo confessato, il Lattanzi, uomo avido di danaro e che non sapeva star tranquillo, si proponesse anche di vénder chiacchiere, far cabale e gabbare il prossimo secondo il solito. Questo" e non altro, perchè, come si vedrà in seguito, a me par difficile credere che il governo austriaco prendesse tanto sul serio il nostro avventuriere da affidargli incarichi delicati come quelli attribuitigli dalla Polizia napoletana, mentre è assai più naturale ritenere j che, trovandosi la città in tumulto e offrendo un ottimo terreno per pescare nel torbido ad uomini della risma del Lattanzi, questi vi si recasse per esercitarvi il mestiere consueto di imbroglione. E infatti appena vi giunse, si pòse all'opera. Sentiamo da lui stesso il racconto delle sue imprese: * Appena arrivato in Napoli negftjdtnni giorni di luglio, e; fche ebbi la certezza che la città di Palermo aveva ignaàto t( [Sanguinoso stenla .dardo dell'anarchia e della ribellione, mi ricordai di possedere frale mie sorpjiir MpM di uni memoria, dalla quale risul- tava che fino dal 1816 Palermo meditava di staccarsi affatto dai Regno di Napoli, spogliare il re ed il suo legittimo erede d'ella Sicilia, -;, coli'appoggio dell'Austria, ottenere per loro re 1 secondogenito Principe Leopoldo [di Mtierno]. In questa memora si sviluppavano tutte le accuse e ragioni dei Paler- snitani e dell' intera Sicilia contro il re ed i motivi e i modi * vi si esponevano per riuscire nel propostosi divisamente. Bue Signori Palermitani eransi a tal fine recati in Milano, ed io fui incombenzato da essi e dal signor Conte di Saurau di ri-