Rassegna storica del Risorgimento

LATTANZI GIUSEPPE
anno <1922>   pagina <958>
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958 0. Paladino
pubblica ragione, senza esser prima aasteato (ilei loro ag- gradimento. Altra copia la jbtà j pervenire al Residente della Pubblica 8ieucg [FmqiMs Qéib B fainor proprio non m'illudeva, me sffiora che rancore di questfopora per nes- su conto potesse mai auspicarsi nemico del Regno e del Re, ma invece:igg? il loro più appassionato e sviscerateiranico. 3?oche ore arantowclel mio imprigionamento mi presentai
alla pw.;V-. T.-.-.V. .so (ito la denominazione la Fortezza 4' r4m del SebeMi'r questa, fu la prima e l'urica volta che io ponessi piede in simili rispettate adunanze) fi lessero i due decreti in
quel giorno stesso affissi, coi quali il governo provvidamente ordinava e disponeva i'arpanieiàljo ct'èl'a;fazione per accorrere in difesa della Patria e del Re .me. aso jÉte- gualche nemico estero movesse tè sii forze contro il Regno costituzionale delle Due Sicilie (1). Questa lettura tanto maggiormente mi consolò quanto con invito del Presidente. iti ecèldafti ;a dir qualche cosa sopra quella governativa provvidenza, L7adu- nanza era numerosissima ed io: proniniziai un'arringa esfeem- poranèa, magnificando la provvidenza dì- * lil Vicario, ohe, distrgendo eosì, i tuquietudini precedenti, dava con quei due decreti una legale sanzjoiHie -al desiderio universale di< -1 marsi contado il nemico: esterno ì km .dèi propini; ;ei MvS>'
* labili diritti,g; terminai il mio discorso invitando l'adunanza rf J-fei Ugg irlplice saluto al governo stesso, come di faìo si fece. Anzi fu tanto il .contènte: fj Convincimento morale
* dell'adunanza dopo il mio discorso che volle esser cortese anco verso di me di una consimile dimostrazione.
Dalle pochissime persone, che Venivano nella casa rispet­ti tabile dove io alloggiavo, aveva inteso che il pubblico era iu- quieto nel vedere che l'Austria avesse spinte delle armate in M Italia, che queste: 0. fossero; -gii distese in Lonit'dia fino a Ferrara e più oltre, e che una tale inquietudine si accresceva dacché si mandavano; Kvi'i battaglioni ed arari in Sicilia, mentre parerà cMMW08Q la difesa felle frontiere pih - eAgoM 31'aidi t' l'inerzia apparente del governo indispo- nova lo spirito pubblico e raffreddava verso di lui la fiducia facendo Subentrare la diffidenza. Mi venne, perciò in pensiero di stendere un progetto di legge di pubblica difesa, siagrea*-
( J ) I dooreti elei 8 setfeejnfe, del quali si riparlerà in seguito.