Rassegna storica del Risorgimento
LATTANZI GIUSEPPE
anno
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1922
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pagina
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964
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964 G. Paladino
vis à vis d'elle, vini le 4 sepfcembre pour la première e dei- mòre fois chez moi, au moment- M .fallai* expedier la poste, pour me reinettre deux exemplaires d'un oovrage qu'il venait de publier, l'un pour moi et l'autre pour M.r le corate de Sau- rau, qu'il pretendati; de connaibre de Milan. Il me dit qu'il avait apporté son ouvragé toiB: 1m Ministres etrangers, et lorsq'il continua à me parler cìè sa pretendue charge de se- cretaire, qu'il dit avoir joceupée ehez l'empereur Léopold, sur la disgrace qu'il avait encourue de mon souverain, je le renvoya en lui disant que Je l'ajafs pas: JéàlUf s ìlui parler puisque j'expediais la poste. Et je ne l'ai plus revu depuis (1). Trovando assai vaga la protesta, il ministro, appena l'ebbe ricevuta, pregò il conte di Mena .di precisare chi avesse propalate le accuse contro di lui; ma il rappresentante austriaco non potè fare alcun nome, e, in seguito alla pubblicazione del giornale ufficiale sopra riportato, rinnovò le proteste." 13 duca di Campo-chiaro girò questa volta le rimostranze del diplomatico viennese al Borrelli, che, come capo ietta Polizia, aveva giurisdizione anche sul giornale ufficiale, e poteva quindi ritenersi quasi responsabile delle insinuazioni ivi apparse; ma: gli M ginstìfìe.ò oss.éf- vando che le voci calunniose contro il conte di Menz potevano dipendere dall'atteggiamento dell'Austria verso il governo napoletano e dal sospetto che quel gabinetto cercasse di far sorgere disordini per aver il pretesto di intervenire, nonché dal fatto che il iattanza era noto a Milano come spia. Quanto poi a ravvisare la propria persona nell'accenno del giornale, come diceva il rappresentante austriaco, il Borrelli non esitò ad essere di parere diverso, sembrandogli troppo vaga l'espressione perchè s'interpretasse in quel senso. Del resto conchiudeva con fine ironia il capo della Polizia napoletana, che in tutta la faccenda sembra agisse in piena buona fede, excnsatio non patita èst ammalio (2). C'è da scommettere che il Ministro degli Esteri
(1) Carta di Polizia, fascio 4. L'opera di cqi il L. aveva fatto dono alo. di Menss, e certamente il Quadro pofflÌW hè non osteggiava l'Anatriti, come voleva far credere il"no antere.
(2):'Ì!Étòr3nto ciò v. le Curi* di Polizia oit. È noto come il 6ÌM.LETOA accusasse il Borrelli di aver simulata la eonginra per gloriarsi poi della scoperta e punizione dei rei. Vedi la difesa opposta dal BoRttBLLi, Casi memorabili antichi e moderni del Btgno di Napoli, Coblenza, 1842, pp. 159 e segg.