Rassegna storica del Risorgimento

CIALDINI ENRICO
anno <1923>   pagina <21>
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Jfefla"giotmezm di Borico Cialdóni 21
che egli ebbe partecipato alla marcia da Novi' a Rimini col ge­nerale Zucchi.
Raggiunta Ancona, di là Enrico Oialdini credette prudente andare in Francia e venne sul Lem d'oro a Marsiglia con molti altri modenesi: forse a Marsiglia s'incontrò con Io zio Francesco venutovi per Toscana e Corsica.
L'arrivo dei due Oialdini a Parigi dovette accadere circa l'agosto 1831 ed essei'e preceduto di poco da quello di Einaldo Belloli, dottore in medlcjfta, cugino di Enrico, profugo pure da Modena (1). Giuseppe Oialdini, refugiato a Bologna, il 13 ago-
(1) Raggruppo qui notizie sul Belloli, alcune assolutamente nuove: j-Ùa- '0Si;s:cofò:j!Oi Bèlioi reggiano, e da Corona Cialdini, ijgprélla di Francesco e di ganseppe., Nasceva Rinaldo noi 1805 in <Stlvetro di Modena. Laureatosi in medicina, durante la rivoluziono del 1831 si compromise prima a Scandiano poLa Modena, d'ove poco, /dopo giunto venne fatto prigioniero. Liberato dalle carceri dai rivoluzionari, fu dal Governo provvisorio nominato medico-chirurgo di lft classe nel 1 reggiménto di fanteria in Reggio e subito segui la colonna Zucchi in Romagna. Da Ancona su di un trabaocoio, il San Giorgio, passo in Francia. Arrivato a Parigi per vivere si mise a fare il. trattore e al barbiere. Le agitazioni cùem'autonno ,do stesso Ì881 commossero Parigi lo inquietarono. Molti patrioti erano sottoposti a vigilanza e a perquisizioni. Misley è Fuma­galli no avevano a.vota una assai rigorosa: tutte le loro carte erano state portate in Polizia, ma grazio la loro destrezza se l'erano cavata liscia., T-utte ciò angustiava il Belloli. Ma fortu natamente per: uì scoppiò.U colèra: una strage! migliaia di morti !" Le autorità sanitarie approfittarono dell'opera del Belloli, ohe, insieme con Giuseppe Mazzi di Reggio, fu mandato a Borcy, astante del­l'ambulanza di quel comune. 11 lavoro ora gravissimo, ma tuttavia il Belloli, cho Si distingueva, trovava tempo di occuparsi intorno ad uno studio sul co­lèra,- cte lm peanterrofcfój: quando dovette trasferirsi a Anchy Ios-Hesdin, dove il morbo intìeeka. '.sane: l;o.. .efc :term;itoa1io lo mandò a Éìetto; GSannone per le opportune correzioni Altri contrattempi: pure echi profughi èrano stati allontanati: già da qualche tempo il Giglioli erasi portato a Londra dove fa­ceva il maestro di lingua italiana, scriveva libretti per il Teatro italiano e guadagnando assai bene: il Misley era stato in proointo di essere proscritto, ma di nuovo aveva ottenuto di restare; il Fumagalli aveva dovuto vivere ra­mingo alcuni giorni; Malmusi era stato costretto a rifugiarsi nel villaggio di Grand Montroogo, ove alloggiava gratis presso un itaL'ano cui in compenso fa­ceva da onstodei/iie cose migliorarono: il Belloli sarebbe rimasto stabilmente a Beroy a fare il medico. Alla line dell'anno mandava'allo zio Francesoo il suo studio sul colèra, che; pincquà. a meritò approvazioni. Aiutò, come tutti i Oial­dini, gli emigrati, quanto più gli fu possibile. Molto si distinse anche nelle