Rassegna storica del Risorgimento
CIALDINI ENRICO
anno
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1923
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pagina
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23
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Nella giovinezza di Enrico Oialdmi 23
Quando nell'ottobre M'ancèsco Oialdini lasciava Parigi e ritornava in Italia, senza fissa dimora, perchè al bando dallo Stato
quidere le sne provincie, e dicesi abbia stipulato ira prestito di 3 milioni assicurati sui .'ben*' m Clero, a questo unico effetto. Ha provveduto molti fucili e cannoni dal Regno di Napoli, ed arma in via d'i coscrizioni e d'ingaggio, ma la diserzione assai forte le fa. ritardare] E compimento delle sue bramo. Ben-tiYOgiio* fea -però; ricevei m elimini dei numerosi rinforzi ed ha sei cannoni e dne obizzi. Tutta- Romagna sembra però disposta a contendere il passo, e parecchie prove tornarono a danno dei papalini. Ma i Romagnoli mancano d'armi, benché studiino ogni mezzo di provvedersene* Gli amici di Francia dovrebbero aiutarli. Circolano molte stampe di Romagna, la più parte interessantissime, e vengo assicurato che hanno fatto senso anche sni Ministri esteri. Ma quel Ministro di Francia è sempre un vero cartista. Qui abbiamo un governo mostruoso del tutto nuovo, semi-papalino, semi-liberale, semi-anarchico, semi-buffo e via dicendo. Il colpo di Stato migliore si fu il cambiamento i lupitovviso; 0: bene di itutto il personale di questa Polizia. 11 secondo, ma pericoloso, dell'istituzione di una commissione militare per giudicare sommariamente di tutti i delitti politici. Col primo si troncarono le gambe alla perfidia del Governo romano, scoprendone tutte le trame, per cui i principali traditori della Patria ne evasero a rotta di collo. Col secondo, si pose un freno alla licenza e alle particolari vendette sotto colori di bene pubblico. Il terzo che formerebbe il tutto non è per anche al suo grado di perfezione e richiede molto tempo ancora; l'organizzazione della guardia nazionale.
Pare però che si vada perfezionando, e che lo spirito pubblico acquisti sempre maggiore forza e consistenza. Si fanno molte uniformi, si rinnoveranno ]e nomine degli ufficiali, si attende ali9 istruzione e alla disciplina. Ma anche qni siamo in difetto di armi, benché vi abbiano seriamente pensato. Si sono spediti dei cittadini a farne acquisto, ma la Toscana non accordò il passaggio, e 2000 fucili, acquistati a Parma da Maria Luigia, sono finora riusciti infruttuosi tutti i passi onde ottenerli. Il duca di Modena uè ricusò il passo, ohe l'Austria accordò per il Po, ma giunti a Lagosouro il lito-legato di Ferrara e I fuorusciti bolognesi fanno omnia posswn per impedirne il transito si spera ancora senza effetto. Con questi si potrebbero armare cinque o sei mila cittadini, forza sufficiente all'uopo.
A Modena Si continua nello stosso tenore, cioè arresti in quantità. San Felice fu spopolato pe l'infamia di Neri di Camposanto. Si assicura elio il Duca chiedesse a Zerbini quanto tempo occorresse a terminare i processi, e ch'egli rispondesse almeno sei nuni al elio il Duca gli ordinasse di occuparsi
soltanto
(Qui la lettera è interrofct.* Fra le carte si ha di mano dello stesso Giuseppe Cialdini il seguente1 femmento, forse originale, sempre riferentesi al '31).