Rassegna storica del Risorgimento

CIALDINI ENRICO
anno <1923>   pagina <28>
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*8 Giovatami Ccmevatszi
mi dirà: tu ti ritratti di quanto scrivesti? No, Padre mìo, ciò non fia mail Chiamo inconsiderato non il tenore dei ratei sentimenti, ma il modo forse con cui li espressi. Ad un Padre si tenero non dovea io per avventura si sgarbate risposte! Ma Ella conosce il mio cuore; Ella sa con quanta forza egli si com­muove, e sa ad un tempo che un cuore veramente commosso, non commette sempre con regolarità i suoi sentimenti alle parole.
Le nuove di Lyon, le ciarle d'un consenso a Parigi mi pingevano vicina Torà d'indossare un fucile e marciare per l'Alpi: quest'idea mi rapiva e non potea quindi nel momento accettare, aggradire consigli che mi venivano dai troppo interessati per me.; Ecco perchè risposi forse sgarbatamente. Dico forse, giacché non mi ricordo precisamente cosa io scrissi.
A tranquillizzarla e per ora e per sempre le protesterò, che in qualunque sommossa potesse qui succedere io aspetterò mai sempre il consiglio di per­sona in tali cose esperte e non rischierò senza fondamento di cambiare la pen­sione con qualche mese d'arresto.
Ma se mai le cose prendessero buona piega mi pare che la causa della libertà sia universale, e che ogni uomo sia obbligato e servire con devozione questa santa causa in qualunque punto del globo si trovi. Sono avanzi di bar­barismo ì pregiudizi che mettono sul labbro di mille le frasi: Noi italiani non dobbiamo entrarci, non è la causa nostra, lasciamo fare a chi tocca, non bisogna mischiarci negli affari degli altri . Sciocchi per non dire egoisti, se il malanno vi coglie per istrada, niuno, secondo la vostra dottrina, dovrà as­sistervi, niuno dovrà difendervi da un aggressore ecc. ecc.
Se si trattasse poi di marciare per l'Italia, per Dio santissimo/ Ma chi dovrebbe ritirare il culo? chi sarebbe si porco? Non io certamente, né Ella stessa mei potrebbe giammai consigliare: Ergo io sono portato a credere che la sua lettera altro scopo non avesse che di risvegliarmi sul mio temperamento, ond'io non avessi a commettere infruttuose, e forse dannose imprudenze: nel raccomandarmi adunque di non esporml senza reale vista di profitto in cose di dubbio colore, Ella, io spero, mi autorizza a consacrarmi per intero a quei momenti, a quei pericoli, che l'interesse, l'onore, il bene insomma della sacra causa mostrerà ripetere : Ed hoc sufftciat prò praesenti lectione.
Attendevo la promessa lettera della cara Mamma e mi veggo fin d'ora deluso nella mia aspettativa. Le dia mille baci per me: scrivendo a Guido (1) Io saluti pel suo Enrico: altrettanto la prego fare coi suoi cari parenti, col P. Gozzi, col C.e Soliani e Gualandri e col signor C. Soria. Cent' un baci al signor Zio: gli dica, ch'io mi meraviglio che egli siasi messo in relazione con Baratta (2) che ha queste tre qualità: imprudente, asino, ubbriacone per tacere di molte altre meno lampanti di queste. Sia lode al vero. Amen.
(1) Gnido doveva essere- a Modena presso i parenti, sulle mosse di par­
tite per Parigi.
(2) Il Bai-atta di crai parla visse ini Parigi aionn tempo col Misloy, che do­vette cacciarlo di casa. Fu poi una dello prime vittime del colèra l'anno dopo.