Rassegna storica del Risorgimento
CIALDINI ENRICO
anno
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1923
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pagina
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30
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Giova/imi Cattevaszi
tuoso rimprovero aveva risposto dicendosi offeso e tacciandolo di pedanteria. Egli però non si era dato per vinto e lo aveva nuovamente richiamato al dovere, ma Enrico aveva rotto dal febbraio ogni relazione con lui. Però l'ottimo Leveque,'per invito del Belloli medesimo, era intervenuto usando della sua saggezza amorevole. Agli autorevoli ammonimenti del provato pala-iota modenese Enrico Cialdini aveva mostrato di temperarsi ed aveva interrotto certe sue relazioni amorosi
Di medicina ormai il Oialdini non voleva più saperne, dicendo di non essere nato per essa. Egli amava solo la vifet Militare e nutriva desiderio di recarsi in Portogallo fra le milizie di Don Pedi'o. Leveque si era opposto a tale divisamente. Intanto avvenne che il reclutamento per la spedizione in Portogallo era stato sospeso e così il giovane Oialdini dovette rassegnarsi, attendere e pensare ad altro.
Appena giunto in Francia il Oialdini si era dato anche a studiare la lingua inglese, ma anche di questa non aveva tardato a stancarsi.
Lo stesso Belloli il 24 maggio scriveva allo zio Borico h ridotto ai caso del poeta straccia-panni se ne sta in casa la più parte del giorno: il suo regime è molto economico, ma la sua salute ottima . Qualche giorno dopo gli fa sapere che Enrico si comporta bene, ma che assolutamente vuol fare il soldato, fino ad esprimere il fermo proposito di essere ammesso in qualche Scuola Militare. In altra seguente informa ehe Enrico aveva incominciato a tradurre un'opera chirurgica, ma che poi aveva tralasciato; che Leveque lo aveva sovvenuto di danaro per pagare i debiti; che studiava, ma che amico degli eccessi si alzava alla mezzanotte per occuparsi; che conviveva con un ottimo compagno dal quale molto sperava per il cugino. Nel novembre Enrico causa un'indigestione veniva colpito del colera, che a Parigi non cessava di fare strage, ma riusciva a salvarsi.
Sui primi del '33 Enrico lasciava l'albergo e la buona compagnia dell'amico per allogarsi in una casa privata insieme con altri due giovani italiani, uno dei quali era Giuseppe Manzini, che rifugiatosi da Modena :-a Parigi si dette tosto con molto profitto agli studi chimico-farmaceutici (1). Ma il Oialdini non
(1) Su Ginseppe {{Manzini oft. anane per (litri rimandi, . CANtsvÀzzt Co, smola militare di JKod<(1781-19I5), voL2", Modena, Ferragli, 1920.