Rassegna storica del Risorgimento

CIALDINI ENRICO
anno <1923>   pagina <32>
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"" Giovarmi Canewszi
il proprio dovere,, forse anche la nobile ambizione di farsi notare, tutto lo assorbiscono: pare che non abbiapi'iiessunQ al mondo; nulla più lo interessi; dimentica tifi,1 0 e: raa-amejiie trova il tempo di scrivere un rigo ai genitori.
H padre, lo zio Praneesclche nell'estate aveva nuovamente abbandonata Pltalia, recandosi a Parigi col nipote Guido, tentano ogni via per far pervenire proprie notizie ad Enrico. Lo zio,; per mteressamelÀo del colonnello Bolognini (1). òttimo amico, in­viava una lettera al nipote a mezzo dell'ambasciatore inglese di Don Pedro, che era stato a Parigi: il generale Pepe (2) pure si era dato premura di scrivere per sapere muove di Enrico che tuttavia forse per l'incalzare degli esenti sta ancora lunghi mesi senza farsi vivo. La madre e il padre, il vecchio nonno non hanno quiete: il silenzio li angustia.
Dopo mesi e mesi, nell'agosto 1834, Enrico Oialdini, appena in licenza a Lisbona scrive una lettera al padre a Bologna e la conse­gna verosimilmente ad un amico di famiglia, GióaccMnó: Dozza (3), al quale passando per Parigi Francesco ne dà un'altra per il fratello, cui, alludendo alla lettera di Enrico, scrive: Nel rice­verla e allo scorrerne il contenuto sostanzialmente aggradevole, piangerete di tenerezza e di consolazione, partecipo alla giusta vostra commozione e vi auguro ehe. egli continui cotanto lode­volmente nella carriera da lui stesso volontariamente abbracciata e per la quale tutto il passato lo annunziava predestinato .
La lettera di Enrico, che doveva forse annunziare la sua prossima nomina a sottotenente (4), apporta una gioia indici­bile nella famiglia e il padre tosto risponde con altra che affi­dava, a quanto sembra, al Dozza che ritornava a Lisbona:
Bologna 12 sett. 1834. Enrico mio dilettissimo figlio, Alla vista ieri dei tuoi caratteri gettai un grido, e accorse la tua buona Madre, stemmo lungo spazio senza potere leggere le tue parole, poiché i nostri
(1). Vincenzo Bolognini, reggiano* 0 'eon'tìSMO". Sol JSegno itaHSftc tiiM quale comandati tfpl Ì*l*egmeij4ó: rK fanteria delle troppe rivoluzionarie.
(2) Guglielmo Pepe.
(3) Il Dozza, figlio di Nicolo, mi scriveva Fulvio Cantoni, apparteneva a cospicua famiglia bolognosa M lavatori w, seta?, da ciò forse la ragjone dei
suoi viaggi.
(4) Il decreto di nomina del Cialdini a sottotenente ha là data del lo set­tembre 1834.