Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BRESCIA ; LOMBARDO-VENETO ; POLIZIA
anno <1923>   pagina <37>
immagine non disponibile

Carte Bresciane di Polizia Austriaca 37
gole a riferire a Bonaa che il suo archivio conteneva materiali della preceduta dominazione!
Non vi ha pregio a raccontare la vicenda di tale archivio strappato fuori dagli scaffali per venir distrutto, e poi rimasto
per terra in una soffitta, alle cure di chi lo voleva eliminare.
E ormai di esperienza quasi quotidiana che gli uffici esecutivi sono i meno adatti a comprendere gli interessi che siano diversi dalle necessità amministrative; e, per parte mia, mentre constato che non rivedo più certe cartelle che avevo visto quando i ma­teriali -èrano in quel tal mucchio, né più nessun registro di pro­tocollo, preferisco di riconoscere come un bel caso che di un ar­chivio rimasto per anni in custodia presso ehi lo voleva distrug­gere e che aveva asserita l'inesistenza di carte d'epoca austriaca, sia rimasto ancora qualche cosa e, Combinazione! proprio ven­ticinque mazzi degli anni 1833-59.
Tale esistenza o permanenza deriva originariamente dalla picciolezza della sede, trascurata e quasi omessa nelle attenzioni della ritirata austriaca o dipende da una urgenza qui manife­statasi maggiore nella ritirata? Non saprò forse mai rispondere a questa domanda; certo oggi non lo so, né escludo che possa esservi altra causa, quale una struttura qui speciale dell'ufficio di Governo.
Comunque la ricerca e l'esposizione di siffatte cause o con­cause è oggetto estraneo allo scopo di questa nota, ohe è piut­tosto quello di salutare nelle accennate carte poliziesche un ma­nipolo di ricordi patriottici del tempo, che è quanto dire di me­morie indirettamente o direttamente Mazziniane. Sono desse, per tentarne una definizione generica, il carteggio dei Commissari Distrettuali con il Commissari 'di Polizia urbana di Brescia e di questo con la Direzione Generale della Polizia in Milano per gli anni 1840-59 con ante-atti dal 1833.
Vi sono incarti di pratiche le più volgari, quali rapine e furti; ma, appena che l'oggetto esorbiti dalla cornice della ordinaria criminalità, e subito è presente il senso di sospetto con il quale l'Austria vigilava contro ogni affermazione del pensiero italiano.
Bran uomini d'affari, che avevano bisogno per i loro com­merci di uscire o di entrare nello Stato; ma la Direzione di Mi-