Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA ; BRESCIA ; LOMBARDO-VENETO ; POLIZIA
anno <1923>   pagina <38>
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H. Giuseppe Bottèlli
lano, avanti di rilasciare l'invocato passaporto, vuol avere assi­curazioni ufficiali, ed ecco qui non soltanto le istruzioni di mas­sima sul rilascio dei passaporti e sui segni convenzionali a quelli delle persone politicamente sospette, ma una distesa di pratiche istruttive delle professioni, censo è opinioni di persone e famiglie di quegli anni.
Occorreva di nominare gli amministratori di opere Pie, per il normale disimpegno delle più modeste funzioni di ragioneria; nessuno veniva nominato se prima non si erano avute assicura­zioni tranquillanti sotto ogni rapporto.. Ver un professionista, av­vocato o chirurgo che fosse, poteva muoversi nella carriera ne tampoco fisicamente senza che si fossero assunte precise notizie ufficiali. Non parliamo delle elezioni dei deputati cioè dei rap­presentanti dei comuni!
Neanche il clero andava immune da diffidenze. Si trattasse di frati che dovevano venire a Brescia per tenervi il quaresimale, e si sollecitavano le informazioni sulla predicazione che avevan tenuto altrove; si trattasse di sacerdoti che chiedevano di fare i maestri elementari, e si indagava anche un pochino più in là
del breviario e del sillabario. Ohe se nella ricorrenza di qualche
imperiale genetliaco un parroco non celebrava proprio tutte le cerimonie religiose, ne avesse tralasciato anche una sola, gli piombava addosso una perfetta inquisizione. Ne seppero qualcosa due prevosti: Cavalieri e Piettal
Non ci interessano più, per quanto istruttive suljo spirito del tempo, le relazioni per tali imperiali solennità, e, tanto meno, le cautele che si disponevano per i passaggi dei Sovrani, né, in ge­nerale, malgrado il titolo, le copie del Bollettino politico am­ministrativo o rapporto degli avvenimenti locali; ma sono di esatto rilievo politico le istruzioni per la sorveglianza sui pro­fughi politici, sui forestieri sospetti, sugli trinciali isvfzzeri, per la procedura nei delitti di alto tradimento, l'ordine che le espul­sioni di sudditi per cause politiche devono venir comunicate di­rettamente anche a Vienna, i ragguagli sulle sette rivoluzionarie nelle truppe piemontesi, l'inchiesta sopra un convegno di bre­sciani e milanesi presso ij .eoi Martini di Crema, le misure di vi­gilanza sul commercio delle armi.
Negli atti posteriori al 48 è poi sistematica la richiesta di informazioni circa la condotta non solo dei funzionari ma anche dei privati durante i moti rivoluzionari e, a proposito della con-