Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LIBERALI
anno <1923>   pagina <69>
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Gli antecedenti ideali della rivoluzione del *é8 eco. 69
Napoli andassero mirabilmente (1), e, scrivendo verso la stessa epoca allo studente Garnier nel Baden, che gli aveva chiesto lo Statuto della Giovane Italia additava l'organizzazione esistente nel Mezzogiorno come modello di quella da istituirsi in Ger­mania (2). Certo, e la ragione è fyfia, l'apostolo esagerava nel descrivere le forze meridionali dipendenti dai suoi cenni Si deve considerale di molto superiore al vero il numero di 50 o 60 mila individui, che egli dava per iscritti all'associazione nella lettera al La Cecilia (3), ed era probabilmente tutt'altro che esatta l'e­sistenza di Comitati provinciali della medesima in ognuna delle città del Mezzogiorno enumerate al Garnier. Documenti sicuri provano che la Giovane Italia metteva capo in Napoli ad una Congrega centrale composta dell'abruzzese Geremia Mazza, del calabrese Giuseppe Mauri e di Giuseppe Bomano di Path in quel dì Lecce, ai quali si unì più tardi Giuseppe Ricciardi, e che da essa ne dipendeva una provinciale > per gli Abruzzi pre­sieduta da Luigi Dragonetti, e di cui facevano parte, Pasquale Ferrante, Pier Silvestro Leopardi e qualche altro (é} Sembra inoltre che in Terra di Lavoro esistesse un nucleo di affiliati di­pendenti dalla Congrega romana, e che qualche altro se ne co­stituisse in Calabria ed in Basilicata (5). Nulla più di questo: il resto deve considerarsi frutto di invenzioni o di amplificazioni* destinate a far apparire le forze dell'associazione maggiori che in realtà non fossero. Un certo numero di cospiratori in corri­spondenza col Mazzini esisteva però, e nel marzo '33 convenne a Napoli. Dall'adunanza risultò che tutto era pronto per l'insur­rezione e se ne dette avviso alla Congrega Centrale, chiedendo istruzioni sul da farsi espostolo pensava che il movimento do­vesse cominciare nel Mezzogiorno, e di là si sarebbe esteso in tutta la penisola. Ma la Congrega napoletana non era d'accordo
(1) Epistolario) I, 224.
(2) La lettera è stata pubblicata dal Luzro, op. cit, p. 449, ohe inesatta­mente ha creduto fosse ditetta al Garnier-Pages.
(8) In un'altra lettera del sett. 7S3 diretta alla Congrega di Ancona e non, come credono gli editori dell'Epistolario (li, 78), a quella napoletana il M. parla di 60 o 70 mila federati nella sola Italia meridionale.
(4) Luzio, op. cit., pp. 468 e segg.
(5) Epistolario, I, II6-IH5 k MÒNOAINI, 1 moti politici del '48 e la setta dell' Unità italiana in Basilicata. Roma, 1902, p 46.