Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LIBERALI
anno <1923>   pagina <75>
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flfó antecedenti ideali della rivoluzione del '48 ecc. 75
tardò a penetrare nel Mezzogiorno anche per ragioni storiche. Il Sud sentì troppo e per troppo tempo la tradizione del regno autonomo per sacrificarla all'unificazione, che non aveva prece­denti di fresca data. Eppoi l'idea dell'unità si presentava nel pensiero dei Mazzini associata a quella repubblicana, ciò che non poteva renderla molto gradita in un paese vissuto da secoli in regime monarchico. Tutto questo influì senza dubbio ad allon­tanare il mazzinianismo dalle provincie meridionali o a farvelo penetrare più tardi che altrove e assai modificato, e fu causa naturalmente della scarsa diffusione, che vi trovò la Giovane Italia da poco costituita. Proseliti non numerosi essa raccolse, e bastò che si profilasse all'orizzonte il pericolo di una raffica ster­minatrice per ridurre al silenzio qualche rara voce uscita di chiave.
Nonostante tutto però la propaganda dell'esule genovese non fu priva di risultati anche nel Sud e quella congiura del '33, dalla quale, ignaro delle reali condizioni ed aspirazioni del paese, egli attese invano il principio dell'insurrezione, che avrebbe for­mata l'Italia nuova, non fu inutile. Certo il Mezzogiorno non occupò dopo di allora nei disegni mazziniani il posto che aveva tenuto prima. L'apostolo rivolse di tanto in tanto il pensiero o lo sguardo alle provincie meridionali; fu in corrispondenza con uomini di quella parte d'Italia; ma non sperò mai più che di là (parlo della parte continentale del Regno) potesse incominciare la riscossa da lui sognata (1). Questo è vero, ma è anche vero che il partito democratico, promotore nel '48 di un'azione più energica e risoluta di quella spiegata dai moderati, non sarebbe esistito senza la propaganda mazziniana. Giuseppe Ricciardi sta lì a testimoniarlo: il membro autorevole della Congrega napole­tana, salvatosi dal carcere per le potenti aderenze di famiglia (2), il corrispondente del Mazzini reagirà più tardi, come vedremo, alle deviazioni del pensiero liberale dall'insegnamento del mae­stro, capitanerà poi il partito democratico e promuoverà infine la rivolta calabrese.
Ben altra influenza e in campo diverso esercitò il Gioberti.
(1) L'iniziativa è deferta al Piemonte . Così il M., dopo aver appreso il fallimento della cospirazione napoletana (Epistolario, II, 21-22). E per i tempi posteriori v. Epistolario VE, 267-08; VitÈi,, 159; XII, 267-68; XHI, 140-141.
(2) V. il mio Primo processo dì G. E. Napoli. 1922. Estr. dagli Studii in onore di Francesco Torraea P.