Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LIBERALI
anno
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1923
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pagina
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78
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Giuseppe Paladino
il libro ammirabile e che più volte erasi fortunatamente incontrato nelle sue idee . Il famoso giurista inviò al filosofo il saggio DeWanaMi e mia sintesi, e questi ricambiò il dono con una copia della Introduzione (1).
A taluno i rapporti del De Benzi e del Nicolini col Gioberti potranno apparire prevalentemente letterarii (2): tali non furono però quelli col Trova e col Tosti. Senonchè più largo seguito trovò l'autore del Primato fra i giovani liberali, che ebbero parte negli avvenimenti del '4S. Gioberti ano fu Francesco Trincherà, insegnante di letteratura prima in alcuni seminarii di provincia e poi nella capitale, autore di un carme sulla Carità evangelica dimostrata dal clero napoletano in occasione dell'epidemia colerica (Napoli, 1836), fondatore e redattore del giornale L'Eco della religione e primo editore, a Napoli, del saggio sul Bello. Il Trincherà metteva il Gioberti fra i maggiori italiani viventi , chiamava pubblicamente aureo il libro del Primato, e, nel ristampare- l'altra opera testé ricordata, si proponeva di difendere l'autore dalle mille ingiurie e dalle infami calunnie scagliate contro di lui dai vili e dagli abbietti . Suo fratello Giovanni, morto immaturamente nel gennaio '45, fu appassionato lettore ed ammiratore del filosofo torinese (3). Entusiasta addirittura si dimostrò verso lo stesso tempo Pasquale Stanislao Mancini, che divulgò nelle Ore solitarie la lettera del Mitter-maier al traduttore italiano del suo libro saW Italia, tutta riboccante di ammirazione per il grande patriota, e si adoprò a rendergli dei servigi, sebbene alcuni anni prima il Gioberti avesse preso le parti del Mamiani contro il Mancini stesso (4). Ebbero profonda ammirazione per l'esule piemontese Matteo De Augu-stinis, Gaetano Trevisani, amico del Trova, Enrico Pessina: i due
(1) Bicordi biografici, II, 349; p NICOLINI, Niccolo. Nicolini e gli stufài giuridici nella prima vieta del secolo XIX. Napoli, 1907. pp. 382-33 e 30-3-42.
(2) Che il De R. sentisse l'influsso giobertiano è provato altresì dal libro sn Giovanni da Frocida (Napoli, 1865). dove inneggia alla grandezza del pontificato, anello se lo vuole spogliato di ogni mondanità.
(3) Saggio sul Bello o Mententi di Filosofia estetica per Y* (.Napoli, 1845,
(4) Ore solitarie, (1845)-fase. 4, pp. 242 esegg- .Jeorcl 1,81-64: e ÌLI, 028-24. Ad un carteggio Mancini-Gioberti acitìènm'il BAMAMO-CRiVBtti, Aggiunte al Òarteggio Gioberti-Massari, Torino, 1922, p. 39 n. (estr. da 11 Èisorg. iiak XIV). Sarà pubblicato da Valentino Piccoli.