Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LIBERALI
anno <1923>   pagina <84>
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Giuseppe Paladino
gative come quella di coloro che si limitarono a definirne uto­pistiche le vedute. Qui riappare il Ricciardi, il figlio dal ministro murattiano, che non andava d'accordo col Mazzini perchè, come questi scriveva, professava lo sterile materialismo , ma che, come l'apostolo genovese, non aspettava la liberta del pontefice. Egli fece presto a preparare un antidoto agli scritti sono sue parole pestiferi del Gioberti e del Balbo e stese a Parigi, dove viveva in volontario esilio, un libro dal titolo: Conforti à VItalia ovvero preparamenti all'insurrezione (1846) (1). L'alito degl'insegnamenti mazziniani vi spira dalla* prima all'ultima pa­gina. Nulla debbono gl'Italiani attendere dai principi, disposti ad allearsi fra loro soltanto per opprimere i popoli; impossibile la conquista dell'indipendenza altro che con la guerra<;f l'insurre­zione popolare; nessun fondamento devesi porre negli aiuiftjsfòra-nieri; nessunissimo nel papato, ostacolo al risorgimento della patria. Oonscii della propria impotenza a sopraffar gli altri stati, i pontefici (sentenzia col Machiavelli il Biceiardi) mira- rono perennemente a tenerli, sì deboli da poterli, se non do- minare, almeno fare inabili ad ingrandirsi . In mancanza di ogni aiuto esterno od interno il popolo italiano dovrà pre­pararsi ad insorgere con le sue forze. Di tale preparazione lo scrittore indica i modi ed i mezzi (iniziativa da prendersi .in Italia non fuori dagli esuli, simultaneità di movimento in tutta la penisola, ecc.). Scoppiata l'insurrezione, dopo una tran­sitoria dittatura durante la guerra, si stabilirà il governo popo­lare col suffragio universale. Repubblica dunque e unitaria con qualche rispetto per le locali consuetudini, che non tocchino l'u­niversalità dei cittadiniì Questo propugnava il Bicciardi, il quale, seguendo anche in ciò il Mazzini, diceva che la rivoluzione ita­liana, lungi dall'esser fine a se stessa, dovesse segnare il prin­cipio e il punto di partenza di un generale rinnovamento in Europa e anzi l'inizio di un'era novella per le genlÉ; Il libro si chiude infatti con una commossa visione dell'Europa futura, anzi del mondo civile, in cui saranno assicurati i principii di libertà,
(1) Ristampilo in Opere scelte, Napoli. 1867, I, 239 e segg. Pei- i rapporti col M. Y, Epistolario* VOI 404 e segg.; XI, 223, 342; XII, 72. 253. e segg;; XlEE, 222 o segg.? XIV, iìMI XV, 199. La frase oìfe. a proposito delle opere del Gioberti e del Balbo 6 ii* una lettera a F. P. Ruggiero da Essonnes, 17 giugno '46 ma. nella Biblioteca della Soc. DI S'WR. PATR. in NAPOLI.