Rassegna storica del Risorgimento
CADORNA RAFFAELE
anno
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1923
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pagina
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88
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Ca/rlo Pagani
doma, desumendole anche da quello che di luì fu scrìtto nei rapporti ufficiali e da quello ch'egli stesso narrò nei suoi Diari * privati e nelle sue lettere, di sé e dei fatti a cui prese parte; debba predominare la cura di mettere in rilievo le osservazioni, le rettifiche, le critiche fatte dal padre e dal figlio agli avvenimenti e all'azione degli uomini che li crearono. Questa, infatti-, è la parte veramente nuova e interessante dell'opera.
iJa carriera di Eaffaele Cadorna dal 1833 (1) al 1848 non offre nulla di particolare. Di notevole solamente questo: che negli anni di duro dispotismo che precedettero il 1846, pur facendo parte dell'esercito come tenente, egli s'inspirò a idee eminentemente liberali talché non è da meravigliare che facesse parte di quella famosa Società Agraria di Gasale in mezzo alla quale Giovanni Lanza aveva potuto nel 1847 gridare per la prima volta Viva l'Italia e Ee Carlo Alberto far conoscere ad alta voce per mezzo del conte di Castagneto le sue nutrite aspirazioni di guerra. Ah il gran bel giorno quello in cui potremo gettare insieme il grido dell'Indipendenza Nazionale 1 . Così tanto meno può sorprendere se, venuto il 1848, e iniziata la santa lotta contro lo straniero, Cadorna, confinato quale capitano del Genio in Sardegna, scrivesse a suo zio Benigno Bossi ardente patrioti condannato e impiccato in effigie dall'Austria, una lettera vibratissima offrendosi di servire gratuitamente formulando la offerta con parole che bastano da sole a scolpire la figura morale dell'uomo. Se non posso ottenere un palmo di terra oltre il Ticino dove si combatte, sono determinato a gettare questa spada che porto da sedici anni e ad incrociare uno schioppo come volontario. Meglio, nelle presenti circostanze, essere soldato di fatto che generale di nome .
Eaffaele Cadorna vide esaudito il suo desiderio. Destinato quale istruttore del Corpo Zappatori e Minatori del Genio creato dal Governo Provvisorio di Lombardia dopo le cinque giornate famose, egli, dopo avere istruito il suo battaglione, a cui le signore di Milano avevano donato una bandiera ricamata dalle loro mani, passò ai gioghi dello Stelvio e del Tonale ai confini del Tirolo per fortificare quei passi a difesa finché, dopo i rovesci delle nostre armi, fu richiamato a Milano quale Direttore
(1) L'anno in ora a 18 anni entrò soldato nel lo reggimento della Brigata Savoia.