Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <90>
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Carlo Pagani
aveva bensì, nella mente di Orzarnowsky (1) il compito di gettarsi attraverso l'Appennino sulle Provincie Parmensi per minacciare la sinistra austriaca e le sue comunicazioni con Mantova, ma questa missione poteva diventare possibile e anche utile soltanto quando i Piemontesi fossero rimasti vittoriosi nelle prime ope­razioni, per il che conveniva appunto riunire tutte le forze .
Venne così la fatale Novara e Baffaele Cadorna dovette for­temente soffrirne, tanto più. che egli stesso, d'incarico del Pre­sidente del Consiglio e ministro della guerra generale Chiodo, erasi recato a Milano da Badetzky a denunciare l'armistizio. Era il 12 marzo e il maggiore scrive nelle sue Note: JQ maresciallo dimostrò una contentezza che mi parve esagerata, tanto egli mi si profuse, nel separarsi, in festosità e in strette di mano . Ca­dorna aveva sperato nella vittoria e questa svanì ma, dopo il disastro, rimase fortunatamente in lui come nella coscienza del popolo che la sconfitta di Novara avrebbe creata la unità mo­rale d'Italia.
Il 1855 La campagna di Crimea.
Nel maggio del 1855 le truppe piemontesi giungevano in Crimea. TJn lampo di genio di Camillo Cavour ve le aveva man­date, d'accordo col suo Be, nel nome e nell'interesse d'Italia. Cavour aveva capito che una vittoria delle armi Sarde in Crimea* avrebbe loro restituita intera la fama offuscata a Novara.
Ciò che fece Raffaele Cadorna colà è consacrato nel suo Giornale che è un diario tenuto da lui scrupolosamente al corrente. JUra in quel taccuino che il maggiore trascriveva, si può dire ora per ora, le sue impressioni e Luigi Cadorna trova i che nulla è più adatto di quella raccolta di osservazioni e di fatti a dare la nsonomia morale dell'autore . Perciò il figlio spigola largamente frugando in quel giornale in cui vede, in ri­flesso, il pensiere, l'animo e i giudizi del padre. Biassumere quelle pagine così ricche d'impressioni e di descrizioni non sa­rebbe possibile. Bisogna leggerle. Cgni tanto s'incontrano osser­vazioni profonde come questa < La pedanteria è pure la peggior peste nella vita militare perchè soffoca ogni slancio generoso .
()? ilo -gong-cale polacco nominato comandante in capo dell'esercito sardo nel 1849.