Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <92>
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Oarìo Pagcmi
Possa il nostro Paese acquistare quei vantaggi coi aspira con così buon diritto con questa guerra per la sua generosità e pel suo coraggio . H Maggiore vedeva ben chiaro, pur non potendo neppur sognare che la campagna di Crimea sarebbe stata la prima tappa per arrivare a Eoina, a Trento,, a Trieste a com­piere la unità della Patria.
1859 La guerra di Lombardia.
Il Piemonte scrive Luigi Cadorna si era formata prima della guerra una eccellente posizione strategica presso il confluente del Tanaro col Po. E siccome in tale guerra così ben preparata dal genio di Camillo Oavoue si tratta soltanto per l'esercito sardo di guadagnare un tempo non lungo necessario ai francesi per dargli la mano presso Alessandria, al che quella posizione centrale ottimamente si prestava; così fu saggio par­tito quello consigliato dal generle Canrobert e accettato dal ge­nerale La Mannora di raccogliere le 5 Divisioni Piemontesi tra Alessandria e Casale per assicurare il congiungimento coli'eser­cito francese e coprire Torino con poche forze al comando del generale De Sonnaz .
Le truppe austriache (in principio 92000 uomini con 352 pezzi di artiglieria) passavano il 29 di aprile il Ticino. Luigi Ca­dorna difende Giulay dall'appunto di non essersi avanzato con quella massa imponente sulla capitale. Questa marcia egli dice avrebbe richiesto molto tempo e, ad ogni modo, anche se avesse occupata Torino, il Comandante austriaco si sarebbe poi trovato di fronte e alle spalle cinque corpi d'armata francesi e tutto l'esercito sardo. D'altronde nota il generale non è ad un obiettivo territoriale per quanto importante che deve mi- rare un esercito, bensì all'esercito nemico e nulla avrà otte- nuto finché quello rimane intatto .
Al punto in cui si trovavano le cose per effetto della ritar­data dichiarazione di ostilità da parte austriaca, e considerato il breve tempo entro il quale gli alleati si sarebbero congiunti, si comprende nota sempre il generale L. Cadorna come Giulay, tra vari partiti tutti pericolosi, abbia preferito quello di penetrare in Lomellina da dove minacciava Torino e copriva la Lombardia contro attacchi che potevano vernigli dalla sinistra o dalla destra del Po mediante la minaccia ch'egli poteva pronunciare contro