Rassegna storica del Risorgimento

CADORNA RAFFAELE
anno <1923>   pagina <93>
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Il generale Raffaele Cadorna illustrato dal ecc. 98
il fianco degli alleati dai passi del fiume dei quali era padrone . E così lo stesso Cadorna viene alla conclusione che una volta ultimato il movimento offensivo in Lomellina e ridottosi 11 Giulay alla difesa, avrebbe dovuto yÀrsl ;di: tutto le occasioni favorevoli per cogliere il momento Critico delle manovre of- fensive degli alleti gettandosi politamente contro di essi colla massa del proprio esercito. Questo appunto è ciò che il Comandante austriaco non seppe fare e per questo le sue ope- razioni fallirono .
Quando Giulay vide che la posizione degli alleati per effetto delle loro manovre e del combattimento di Montebello si èra protesa fino a Voghera, comprese la necessità assoluta di riunire il suo esercito a Pavia.
L'imperatore Napoleone, da parte sua, adottando un con­cetto inspirato dal famoso generale Jomini, decise di sboccare dalla sua estrema sinistra per la testa di ponte di Casale verso Vercelli, Novara e il Ticino. Con questa mossa il grosso dell'e­sercito alleato puntava contro la destra austriaca priva di effi­cace appoggio costringendo Giulay o a dar. battaglia tra Sesia e Ticino con quest'ultimo fiume alle spalle oppure ad una pronta ritirata al di là del Ticino liberando l'intero Piemonte dall'in­vasione nemica. Fu questa dice ancora Luigi Cadorna come conclusione un'abile mossa di Napoleone HI la sola in quella guerra che meriti di fermare l'attenzione degli stu- diosi perchè la rapidità, con cui fu condotta a termine, fidando nelle tergiversazioni di Q-iulay di cui questi aveva dato già prova, fa uno strano contrasto colla lentezza che caratterizzò le mosse successive da Palestra a Solferino nelle quali s'im- piegarono 24 giorni a percorrere 180 chilometri intercedenti <f fra quei due punti .
L'esercito sardo fu il primo a passare il. Po per recarsi a Ver­celli colle sue quattro Divisioni mentre la 5* (gen. Oucchiari) fa­ceva dimostrazioni di passaggio sul Po e sulla Sesia (29 e 30 mag­gio). Tutte queste: forze costituivano l'avanguardia dell'esercito alleato coli'incarico di coprire lo sbocco dell'esercito francese prendendo posizione sulle strade che conducono a Mortasa e a No­vara, ire. vennero i combattimenti di Palestra (30-31 maggio) che preludiarono al passaggio del Ticino e alla battaglia di Magenta.
f h da questo momento osserva Luigi Cadorna che la continuazione del movimento aggirante adottato da Napoleone